L'HIV minaccia il futuro dell'Europa orientale e dell'Asia
L’HIV minaccia il futuro dell’Europa orientale e dell’Asia
Ben il 40% dei giovani che vivono per strada in alcune aree dell'Europa orientale (Ucraina e Russia in particolare) in
condizioni di estrema povertà, di sfruttamento sessuale e con un crescente uso di droga per via iniettiva, sono affetti da
HIV.
La denuncia emerge nel nuovo rapporto dell'UNICEF - Blame and Banishment: The underground HIV epidemic affecting children in
Eastern Europe and Central Asia - presentato in occasione della XVIII Conferenza internazionale sull'Aids che si sta
svolgendo in questi giorni a Vienna. Un terzo delle nuove infezioni da HIV in Europa orientale e in Asia centrale riguarda i
giovani di 15-24 anni e oltre l'80% delle persone affette da HIV ha meno di 30 anni. La regione, inoltre, conta 3,7 milioni
di consumatori di droga per via endovenosa - quasi un quarto del totale mondiale.
L'uso di droghe, la prostituzione, la mancanza di una casa, l'inefficienza dei sistemi sanitari e condizioni familiari di
indigenza sono i principali fattori che alimentano la crescita di questa epidemia. Secondo il rapporto, nel 2005 circa la
metà dei giovani di strada utilizzava droga per via iniettiva (IDU), mentre nel 2009 il 78% dei giovani che avevano contratto
l'infezione erano tossicodipendenti IDU. Inoltre, la maggior parte dei giovani non riesce ad accedere ai servizi sanitari e
sociali a causa della loro condizione di marginalità, aggravata ulteriormente dalla sieropositività e da una diffusa
stigmatizzazione che ne determina, di fatto, l'esclusione sociale. A ciò si aggiunge il fenomeno dell'abbandono alla nascita
dei bambini sieropositivi (circa 1,3 milioni) che vengono affidati agli istituti nonostante la maggior parte abbia i genitori
biologici ancora in vita. La diffusione dell'epidemia può essere arrestata solo annullando le discriminazioni perpetrate nei
confronti delle persone affette da HIV, garantendo il rispetto dei diritti dei bambini e migliorando le strutture e i servizi
sanitari specifici per questa fascia di popolazione.