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L'omicidio stradale nel mondo occidentale: indagine dell'ASAPS

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L'analisi dell'omicidio stradale nel mondo occidentale
L'Associazione sostenitori amici polizia stradale nel suo magazine "Il Centauro" esamina come i vari ordinamenti giuridici considerano (e

giudicano) "la colpa" di chi uccide al volante
Nel numero 148 della rivista dell'Associazione sostenitori amici polizia stradale "Il Centauro", viene affrontato uno spinoso tema di grande

attualità: "Omicidio stradale nel mondo occidentale. Ecco come i vari ordinamenti giuridici considerano (e giudicano) "la colpa" di chi uccide al volante".
L'Asaps ha così avviato un complesso studio e quelli pubblicati sono solo i primi risultati di un tema che sarà approfondito ampiamente anche

alla luce della varie sentenze emesse in Europa e nel resto del mondo.
In questo caso, precisano all'associazione: "I paesi sui quali abbiamo incentrato la nostra ricerca sono tanti e molti stanno rivedendo

proprio in questo periodo la propria legislazione interna, ma su una cosa siamo certi: molti sono arrivati prima di noi a dare una

qualificazione propria all'omicidio stradale, a ritenere - cioè - che chi toglie una vita conducendo un veicolo, in conseguenza a come lo fa

(guidando in maniera sconsiderata, temeraria, sotto l'effetto di alcol o sostanze o per sottrarsi alla cattura di altri reati), non possa

essere sanzionato come se avesse commesso semplicemente un errore. Insomma: la soppressione di una o più persone, se avviene in conseguenza di una condotta, in questo caso la guida di un veicolo, oggettivamente preventivabile, può essere considerata solo un fatto riprovevole ed essere sanzionata in tal senso? La risposta non è facile: la pancia ci dice no! Chi uccide perché ebbro, ubriaco (cominciamo a distinguere), drogato o temerario, lo sa a che livello di rischio espone la collettività. Come dire: lo sapeva, quindi va giudicato per questo. Una cosa però è la pancia, altra è la legge e, come vedremo, l'assenza dell'elemento volitivo che distingue l'omicidio volontario è diversamente trattata nei vari ordinamenti".
Nella ricerca viene evidenziata una sostanziale differenza tra i paesi anglosassoni (ai quali si aggiungono i Paesi Bassi) che prevedono

forme specifiche di reato e quelli dell'area mitteleuropea, dove invece quello stradale è giudicato come un omicidio involontario.
L'analisi passa quindi in rassegna le varie modalità di interpretazione del reato di omicidio stradale e tutti i dettagli di questo primo

approfondimento sono disponibili sul sito dell'associazione (scaricabili in pdf) all'indirizzo

Come precisato dall'Asaps questo è solo un primo "assaggio" di quello che sarà destinato a diventare un tema caldo sul quale non mancheranno le sorprese. (m. r.)

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)