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L'Unione Europea vuole regolamentare l'assenzio

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L'Unione Europea vuole regolamentare l'assenzio

 

L'assenzio è un distillato ad alta gradazione alcolica, che è stato protagonista della vita degli artisti fin dall'ottocento, con personaggi quali Oscar Wilde e Charles Baudelaire che ne erano grandi consumatori, ispirando dipinti di Picasso (‘La bevitrice di assenzio‘) e Degas (‘L'assenzio').


Giudicato spesso più vicino ad una droga che all'alcol, per i suoi pesanti effetti, l'assenzio è stato vietato o legalizzato a ondate alterne nei diversi paesi. In Italia era stato vietato nel 1931 ma era poi stato di fatto legalizzato nel 1992 (sulla base di una Direttiva Europea che toglieva il divieto generale e lasciava ai singoli stati la regolamentazione). Negli USA di fatto è vietato, mentre in Spagna e Portogallo il commercio e la produzione non hanno mai avuto limitazioni. In Svizzera la proibizione dell'assenzio era addirittura scritta nella costituzione del 1907.


Adesso l'Unione Europea vuole sottoporre a parziale revisione questa normativa: in particolare il nocciolo della questione è che cosa si può chiamare "assenzio" ed essere commercializzato secondo questo nome.


Ad essere oggetto di discussione è in particolare il contenuto di tujone, la sostanza che aveva spinto a vietare la commercializzazione dell'assenzio in quanto secondo alcuni studi (messi in dubbio da altri studiosi) avrebbe effetti simili al THC presente nella cannabis.


La proposta è che per chiamarsi assenzio una bevanda dovrebbe contenere tra i 5 e i 35 mg di tujone per kg. Ma la Germania spinge perché possano essere chiamate assenzio anche le bevande senza tujone, per ridurre i rischi alla salute.


I Francesi al contrario sostengono che il problema non deve essere confuso: se si ritiene che l'assenzio faccia male, allora la soluzione non può essere chiamare assenzio anche qualcosa che non lo è.


A questo dibattito si aggiungono gli Svizzeri, che dopo avere da pochissimi anni legalizzato nuovamente l'assenzio, ora vorrebbero rivendicarlo come specialità geografica (dato che inizialmente sarebbe nato proprio in Svizzera) e averne l'esclusiva della produzione.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)