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L'uso/abuso di sostanze stupefacenti in Italia: una panoramica

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L'uso/abuso di sostanze stupefacenti in Italia

L'uso/abuso di sostanze stupefacenti e gli stili di vita connessi rappresentano, in Italia, un problema di salute pubblica, sia per gli effetti diretti sui soggetti consumatori (dipendenza patologica, overdose, comorbilità psichiatrica e patologie infettive droga-correlate), sia per la popolazione generale non direttamente esposta.


Le analisi del consumo di sostanze stupefacenti in Italia sono state eseguite utilizzando diverse ed indipendenti fonti informative. Il numero totale dei consumatori (occasionali più quelli con dipendenza da sostanze-uso quotidiano) è stimato in circa 2.924.500. I soggetti tossicodipendenti con bisogno di trattamento sono circa 394.000 e rappresentano il 9.95/1.000 residenti di età compresa tra i 16 ed i 64 anni.


Relativamente alle sostanze d'abuso, nel corso del 2010, sono state rilevate le attività di 486 Servizi pubblici per le dipendenze, su 525 attivi (92,6 %). Risultano essere stati presi in carico 177.227 pazienti con problemi di sostanze d'abuso.


La sostanza d'abuso per cui la richiesta di trattamento è più diffusa è l'eroina (70,1% dei pazienti), seguita dalla cocaina (15,2%) e dai cannabinoidi (9,2% ). L'8,7% del totale dei pazienti presi in carico dai Servizi pubblici è stato trattato presso le strutture riabilitative; presso i Servizi pubblici, il 62,9% dei pazienti è stato sottoposto a programmi farmacologici integrati.


Relativamente all'età, negli adolescenti l'età del primo abuso di stupefacenti si è drammaticamente ridotta.


Particolarmente frequente, nei soggetti tossicodipendenti è il riscontro di patologie infettive drogacorrelate quali HIV ed epatiti.
Secondo i dati rilevati nel 2009, la percentuale dei pazienti in cura presso i Servizi pubblici per le tossicodipendenze sieropositivi per l'HIV, rispetto al totale dei testati, è pari all'11,5% (in diminuzione dal 2000); per l'epatite B e per l'epatite C tale dato assume il valore, rispettivamente, del 36,2% e del 58,5% (entrambi in diminuzione). E' da sottolineare, però, che i test vengono effettuati in numero minore al 50% nei nuovi ingressi. Le percentuali di positività, per tutte le patologie infettive, sono più elevate nel sottogruppo di pazienti già in carico dagli anni precedenti o rientranti, di sesso femminile, e sono variabili da Regione a Regione.
La prevalenza maggiore di patologie infettive (70%-90%) riguarda soggetti che fanno uso di droghe per via intravenosa.
La co-infezione HIV/HCV è presente nel 95.2% dei soggetti affetti da HIV e la prevalenza degli anticorpi HIV-Abs nei pazienti infetti da HCV arriva all'8.99%. L'infezione da HCV nei pazienti cocaina-dipendenti è del 9.5%.


Tratto da: "POPOLAZIONE TOSSICODIPENDENTE: INDICAZIONI PER LA PROMOZIONE DELLA SALUTE ORALE ED INTERVENTI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE"


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)