L'uso cronico di marijuana rende difficile l'astinenza
L’uso cronico di marijuana rende difficile l’astinenza
I ricercatori Erica N. Peters e John R. Hughes, rispettivamente della Yale University School of Medicine e della University
of Vermont, hanno reclutato 28 soggetti statunitensi che consumano quotidianamente marijuana, uomini e donne maggiorenni che
hanno fumato marijuana almeno 25 giorni in un mese negli ultimi 6 mesi, conformi ai criteri del DSM-IV per dipendenza o abuso
di cannabis, consumatori moderati di alcol (da 3 a 16 drink alla settimana gli uomini e da 3 a 12 drink le donne). A tutti i
partecipanti è stata chiesta un'astinenza di 2 settimane dalla marijuana e per ognuno è stato preso un campione di urine per
testare la positività al THC. Gli autori hanno usato diverse misure di self-report per testare il livello di intolleranza
all'astinenza. I punteggi ai test hanno mostrato alti livelli di sconforto durante l'astinenza di marijuana e un
corrispondente aumento di craving per l'alcol nei partecipanti che avevano una storia di abuso o di dipendenza dall'alcol. In
questi individui la marjiuana veniva sostituita dall'alcol nel 52% dei casi rispetto al 3% di chi non aveva una storia
passata di alcolismo. Non avvenivano sostituzioni con l'uso di sigarette, caffeina o altre droghe illecite. Nonostante il
ridotto numero di soggetti, questo effetto di sostituzione è da considerarsi attendibile. Data la specificità del campione di
studio i dati non possono essere generalizzati ai fumatori occasionali di marijuana, tuttavia per i consumatori cronici di
marijuana questo rappresenta uno dei primi studi sul fenomeno della sostituzione delle droghe durante l'astinenza e ha
importanti implicazioni cliniche. Lo studio necessita di ulteriori approfondimenti, in particolare capire se l'incremento di
uso di alcol durante l'astinenza può influire o meno con il trattamento clinico nella dipendenza da marijuana.