La birra nella dieta mediterranea: una giornata di studi
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La birra nella dieta mediterranea
Si è tenuta ad Apecchio, piccola e ridente cittadina sull'Appennino umbro-marchigiano, la giornata di studi e una tavola rotonda "Birra &
Dieta Mediterranea" dove sono emersi i benefici del bere moderato per una corretta alimentazione. Ricca la presenza di pubblico, ristoratori
e gourmand oltre a politici e produttori che hanno gremito la bellissima sala di Palazzo Ubaldini. Ad aprire la giornata di studi Massimo
Cardellini, Presidente della neo Associazione "Apecchio, Città della Birra" che ha illustrato agli ospiti gli obiettivi e le finalità del
progetto di marketing territoriale che vede la birra di Apecchio come protagonista. "L'associazione vuole essere un centro di comunicazione,
cultura e formazione. - continua Cardellini - "Apecchio diventerà sempre più un punto di riferimento e di incontro tra i protagonisti del
settore della birra artigianale, fino ad arrivare in futuro al Beer Festival di Apecchio". Tra i numerosi relatori il prof. Pietro
Migliaccio, nutrizionista che nel suo intervento ha parlato dei 5.000 anni di storia della birra, nata in Mesopotamia e importata dai Greci
in Europa e che ha ribadito: "Tra le bevande la birra può essere inserita a pieno titolo nella dieta mediterranea"- e ha continuato - "a
basso contenuto alcolico, piacevole, dissetante è ideale per il suo apporto di elementi nutritivi quali il potassio e ferro". Nel suo
intervento Paolo Petrini, Assessore all'Agricoltura Regione Marche ha sottolineato invece l'importanza del recente provvedimento con il quale
la birra è stata riconosciuta come prodotto agricolo. Ha commentato Petrini: "Il provvedimento è di assoluta rilevanza perché garantisce la
qualità del prodotto".
E' stata la volta del Prof. Rodolfo Santillochi, Docente della Facoltà di Agraria al Politecnico delle Marche, che si è soffermato sulla
coltivazione degli orzi da Birra, sottolineando come dal punto di vista della produzione di malto e della materia prima, il nostro Paese
rimanga ancora fortemente deficitario. In Italia infatti la produzione di orzo da birra non è sufficiente e sono importati annualmente oltre
100.000 t di malto (quasi 2/3 del fabbisogno nazionale)." Tra gli interventi anche quello del giornalista Maurizio Maestrelli, che ha parlato
del successo della birra artigianale italiana, illustrandone le origini, le difficoltà e le prospettive.
Una giornata quella di Apecchio, dove il mondo della produzione e quello della ricerca si sono trovati attorno ad un tavolo per un confronto
costruttivo. "Vogliamo ringraziare pubblicamente tutti gli interventuti" han detto Giuseppe Collesi assieme a Roberto Bini della Fabbrica
della Birra Tenute Collesi - "per questa giornata che resterà memorabile per noi produttori di birra artigianale di qualità. Ci fa molto
piacere che il mondo della ricerca consideri la birra artigianale tra gli alimenti della dieta mediterranea, esplicitandone le
caratteristiche nutrizionali intrinseche. Questa iniziativa è fortemente sostenuta dalla Fabbrica della Birra Tenute Collesi, perché crediamo
nel dibattito che stimola il pubblico verso modelli di consumo consapevoli e di qualità."
La giornata è stata anche l'occasione per presentare il nuovo marchio che ha segnato la nascita della prima città della birra
italiana:Apecchio.Il buffet con i prodotti tipici del territorio è stato realizzato in collaborazione con l'Istituto Alberghiero di Piobbico
e l'Azienda Speciale Agroalimentare della Camera di Commercio di Pesaro Urbino Terre di Rossini e di Raffaello.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)