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La borsa della spesa: alcolici e ristoranti più cari, frenano i prezzi dell'energia

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Nel giro di un anno sono aumentati i prezzi di ristoranti e pizzerie. Alcolici e tabacchi costano di più. Allo stesso modo le spese per l'istruzione tendono ad aumentare, mentre frenano i prezzi di abbigliamento, trasporti, servizi sanitari e bollette di gas e acqua.
È questo il panorama che emerge dai dati sull'inflazione a Parma elaborati dall'Osservatorio del Comune, che opera con metodologie fornite dall'Istat.
Il Comune ha pubblicato l'anticipazione provvisoria dell'Indice dei prezzi al Consumo per l'intera collettività (Nic) a Parma. L'indice di ottobre è 127,3. La variazione tendenziale è +0,8%: significa che, rispetto ad ottobre 2008, i prezzi in generale sono cresciuti dello 0,8 per cento. Leggermente negativa invece la variazione congiunturale, cioè il confronto con il mese precedente (in questo caso settembre 2009): - 0,1%.
Come rilevato dall'Osservatorio del Comune, fino ad aprile l'indice dell'inflazione a Parma è stato inferiore rispetto a quello nazionale, poi ha iniziato a salire.
Per quanto riguarda le voci di spesa più diffuse, si nota che fra ottobre 2008 e ottobre 2009 i prezzi medi praticati da servizi ricettivi e ristorazione sono cresciuti del 6% (nel confronto con settembre si nota una variazione lievemente negativa: - 0,1%). Seguono alcolici e tabacchi: +2,8% in un anno (0,1% da settembre 2009). Fra i beni e servizi in controtendenza invece si registrano le spese per energia elettrica, combustibili e acqua (- 1,7%), i trasporti (- 1,6%) e abbigliamento e calzatura (- 0,3%). Curiosando nelle tabelle pubblicate dal Comune si notano poi variazioni corpose, a livello tendenziale, per quanto riguarda gli strumenti medicali (+31,2%), l'oreficeria (+13,7%) e i servizi postali (+11,2%). E fra i cali pesano i carburanti (- 12,9%), il gas (- 15,5%) e i combustibili liquidi (- 19,9%).