La classifica degli alcolici preferiti dalla Gen Z: cosa bevono i giovani di oggi
La classifica degli alcolici preferiti dalla Gen Z: cosa bevono i giovani di oggi
I giovani della generazione Z, nati tra il 1997 e il 2012, non rinunciano al rito dell'aperitivo e cercano vino, birra e cocktail gustosi e di qualità
Mirko Ledda
Studiare i fenomeni sociali ponendo il focus sull’anagrafica dei gruppi studiati non è sempre stata una mossa vincente per le scienze sociali. Eppure le analisi generazionali sono diventate nel tempo importanti strumenti per conoscere e capire la realtà, bussola per i reparti di Ricerca & Sviluppo delle aziende e manuali per costruire ponti tra mondi diversi, come quello dei Gen Z. Con questo termine si fa riferimento, più sui media che nelle accademie, a onor del vero, ai nati tra il 1997 e il 2012.
Oggi gli under 27 sono il 15,9% della popolazione italiana, anche se la percentuale cala al 10,1% considerando solo i maggiorenni. Sono i consumatori del futuro e, attraverso l’analisi Beverage – Scelta e desideri della Gen Z, condotta da Izi Spa e IziLab per QuiFinanza, abbiamo provato a fotografare le abitudini di acquisto e uso di bevande. Ne è emerso un quadro molto diverso dalle aspettative, che smentisce miti e credenze troppo spesso attribuiti ai giovani.
Come beve la Gen Z: l’analisi
Il report è stato condotto passando al vaglio video, foto e testi pubblicati sui social network dai Gen Z, studiando interazioni e interessi e creando virtual persona che sono state interrogate mediante l’uso di intelligenza artificiale e modelli linguistici di grandi dimensioni. L’innovativo studio ha preso in considerazione oltre 22mila utenti che hanno prodotto più di 44mila post su internet.
Per capire meglio chi sono i Gen Z e quali sono le loro abitudini nei confronti dell’alcol, è necessario sapere che pubblicano quotidianamente contenuti sui social, raccontando esperienze ed eventi con dovizia di particolari. Nonostante la narrazione sia ovviamente falsata dall’idea che i giovani vogliono dare di sé attraverso il web, essendo nativi digitali considerano la rete un allungamento della realtà e hanno in generale un rapporto più “sincero” con i propri follower rispetto alle generazioni precedenti.
La classifica degli alcolici
L‘analisi di QuiFinanza realizzata grazie alla collaborazione con IZI è dunque un punto di partenza particolarmente importante per capire come pensano e come si comportano gli under 27. Passando al setaccio i post, è emerso che i giovani bevono:
- analcolici (58% dei post);
- alcolici (24%);
- bevande (18%).
Non sono però shot e binge drinking a essere promossi sul web. La classifica degli alcolici più bevuti è la seguente:
- vino (22,7%);
- birra (5,1%);
- cocktail (3%);
- prosecco (2,9%).
Dal report emerge che i Gen Z bevono responsabilmente e a ridosso di eventi sociali e feste nazionali, specie se ci sono ponti e interruzioni lunghe delle attività scolastiche e lavorative. Si evince anche un profondo attaccamento alle abitudini di consumo tradizionali, con il vino consumato a tavola e l’aperitivo immancabile prima delle cene in compagnia. Ma cosa distingue davvero i Gen Z dalle altre generazioni rispetto al consumo di alcolici?
Il rito irrinunciabile dell’aperitivo
L’aperitivo è un appuntamento immancabile per i giovani di tutta Italia ed è presente nel 17,5% Non è tanto la bevanda di per sé a fare la differenze nei post sui social – il trend crescente del consumo dei mocktail e la classifica degli analcolici più bevuti dai Gen Z parlano chiaro – quanto il rito stesso, ereditato dal passato, che ha una forte connotazione emozionale ed è ormai simbolo del Made in Italy in tutto il mondo.
Che si tratti di prosecco, spritz o analcolici, il passaggio al bar prima di cena è praticamente d’obbligo, soprattutto a ridosso di rimpatriate tra amici e uscite galanti. Sorprende invece il dato della geolocalizzazione, dato che solo il 2,8% dei post è stato pubblicato da Milano, patria per eccellenza di questa usanza che, evidentemente, si è diffusa in tutta la Penisola. Il podio, con tanto di ex aequo, dei dati territoriali è il seguente:
- Roma (14,5%);
- Torino (3,8%);
- Bologna (3,8).
Vino rosso e identitario
Per quanto riguarda il vino, i giovani non bevono tutto e senza pretese. Sono orientati verso l’esplorazione del gusto e il corretto abbinamento con il piatto consumato, ricercando le eccellenze del territorio, magari a chilometro zero, visitano le cantine e sanno orientarsi bene tra le proposte della grande distribuzione organizzata. Il vino, soprattutto il rosso, che è quello più bevuto e apprezzato, deve avere un sapore deciso e identitario.
I post dei giovani sommelier sono geolocalizzati principalmente nelle grandi città:
- Roma (19,1%);
- Torino (5,7%);
- Milano (5,2%).
Birra con la pizza e zero alcol
A differenza di quelle del passato, a definire chi sono i giovani della Gen Z c’è anche il fatto di aver conosciuto sempre la cultura della birra, bevanda relativamente giovane nel nostro Paese, con il settore brassicolo ancora in piena… fermentazione. Anche per le bionde – che bionde non sono più, vista la grande varietà di tipi dell’offerta moderna – c’è una forte propensione alla sperimentazione, alla ricerca di gusti nuovi e prodotti di alta qualità.
Svettano i numeri che riguardano le birre artigianali, presenti nel 18,3% dei post, e di importazione. Quelle a chilometro zero sono scelte anche per sostenere i laboratori locali, ma d’altra parte la Gdo sembra rispondere bene alle esigenze, in termini di varietà, qualità e contenimento della spesa, degli attenti consumatori della Gen Z. A sorpresa è molto alto anche il dato che riguarda la birra zero alcol, bevuta nel 13,5% dei post.
La birra si conferma una bevanda conviviale:
- il 12,% dei giovani beve birra con gli amici;
- l’11,3% la beve per accompagnare la pizza.
Per quanto riguarda la geolocalizzazione, i post riportano principalmente queste città:
- Firenze (23,9%);
- Torino (5,6%);
- Bologna (4,2%).
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)