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La crisi con la Russia taglia le gambe ai produttori di birra

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La crisi con la Russia taglia le gambe ai produttori di birra

La prima parte dell'anno è stata positiva, eppure nuvoloni si addensano sul futuro del comparto della birra, che soffre l'altissima tensione tra Mosca e il resto del mondo. Prova ne sono le pubblicazioni dei conti di Heineken e Carslberg, che hanno registrato buone performance nella prima parte dell'anno, ma hanno messo in guardia sull'andamento delle performance per la seconda parte del del 2014, anche a causa della tensione tra la Russia e il blocco occidentale: un elemento che rischia di mandare gambe all'aria un mercato importantissimo, soprattutto per il produttore danese che registra oltre un terzo delle sue vendite all'ombra del Cremlino.

Carlsberg ha lanciato un "profit warning", quello che in gergo tecnico rappresenta un "allarme sui profitti" e ha fatto sapere che le incertezze in Russia, il suo mercato più grosso, danneggeranno il settore. "A causa dei recenti macro-eventi - si legge in un comunicato del gruppo danese - la fiducia dei consumatori e l'outlook per alcune economie nei paesi dell'Est europeo, stanno diventando difficili e incerti in modo crescente", di conseguenza "riteniamo che il settore della birra peggiorerà ulteriormente nel secondo semestre". Carlsberg prevede un calo dei profitti netti adjusted "tra il medio e l'alto" a fine anno. La previsione è di utili a una cifra, mentre i consumi in Asia resteranno "in linea con il 2013". Nel secondo trimestre gli utili del gruppo sono intanto saliti a 2,21 miliardi di corone (296 milionidi euro) dai 2,07 miliardi di corone dello stesso periodo di un anno fa.

Come nota Bloomberg in una analisi, già in tutto il mondo le aziende birra sono sotto pressione dal momento che il settore sta conoscendo una primavera di "birre artigianali", con i bevitori che si dilettano sempre più a cercare nuovi gusti, particolari e prodotti da piccole realtà, se non addirittura a produrre da sé le ricette che preferiscono. Inoltre, le recenti tensioni politiche tra la Russia e i suoi partner commerciali occidentali, hanno aggiunto altre  difficoltà in un paese in cui le misure del governo per ridurre il consumo di alcol hanno già abbassato le vendite nel corso degli ultimi dodici mesi. Carlsberg, che ha comunque affermato la propria intenzione di mantenere la leadership sul mercato russo, ha spiegato che il comparto si è contratto del 6-7% a Mosca e dintorni, mentre la sua quota di mercato è scesa di 1,2 punti percentuali al 37,4%.



(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.repubblica.it/economia/finanza/2014/08/20/news/la_crisi_con_la_russia_taglia_le_gambe_ai_produttori_di_birra_carlsberg_e_heineken_tagliano_le_stime-94128344/



(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)