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La cyber-dipendenza: quando il web ci rende prigionieri

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La cyber-dipendenza: quando il web ci rende prigionieri

Quella da Internet è una delle dipendenze comportamentali più nuove, in maggiore espansione soprattutto tra gli adolescenti.


Negli ultimi anni, l’universo delle dipendenze patologiche si è ampliato notevolmente e ha iniziato a includere anche una serie di comportamenti che in passato non esistevano o che non venivano classificati come tali.

 

Tra questi compare la cyber-dipendenza o Internet Addiction Disorder (IAD), ovvero la dipendenza da internet che porta il soggetto a trascorrere la maggior parte del tempo sul web e a trascurare conseguentemente altri aspetti importanti della sua vita: lavoro, relazioni sociali e sentimentali. Dal momento che Internet è attualmente disponibile con facilità in quasi tutti i posti di lavoro, sugli smartphone e sempre più nei luoghi pubblici, non vi è un limite di tempo né un numero di messaggi invitati che definisca la patologia. Ciò che invece rende l’uso di Internet una dipendenza è l’eccessivo uso della rete a discapito del lavoro e delle relazioni sociali e la difficoltà a disconnettersi nonostante le conseguenze negative sulla vita offline. I più coinvolti in tale fenomeno sembrerebbero gli adolescenti.

 

Già qualche anno fa infatti, l’ ”Indagine conoscitiva sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia” presentata da Telefono Azzurro e Eurispes diffondeva dati agghiaccianti: il 23,6% dei ragazzi tra i 12 e i 18 anni sono stati vittime di cyberbullismo, una percentuale degli under 11 ha già esperito il gioco d’azzardo on-line, il 4,9% degli adolescenti ha cercato consigli per il suicidio, il 68,7 % non riesce a staccarsi da internet quando richiesto. I segni generali di una possibile dipendenza da Internet sono: perdere il senso del tempo online (il soggetto cioè perde la cognizione del tempo che ha trascorso sul web, che è di molto superiore a quello previsto); percepire un senso di eccitazione ed euforia quando si è connessi.

 

In questo caso il soggetto ricorre ad internet per alleviare stati spiacevoli, quando è triste o stressato e non riesce a trovare piacere in nessun’altra attività che non sia la rete. C’è poi l’isolamento dalla famiglia e dagli amici: il soggetto trascura le relazioni sociali perché non si sente compreso nella vita reale e questo lo induce a trascorrere sempre più tempo connesso alla rete. In definitiva, le modificazioni psicologiche prodotte nell'individuo che diviene dipendente dalla rete sono: perdita delle relazioni interpersonali, modificazioni dell’umore (ansia, depressione, isolamento sociale e impulsività), tendenza a sostituire il mondo reale con uno virtuale.

 

L’espressione "dipendenza da internet" è pero piuttosto ampia e racchiude in se vari comportamenti problematici che vengono fatti rientrare classicamente in determinate categorie: dipendenza da cybersesso; dipendenza cyber-relazionale (o da social network); dipendenza da gioco d'azzardo; shopping compulsivo; ricerca di informazioni; dipendenza da giochi on-line. In tutti i casi però, sembrerebbe che le cause più prossimali che inducono al disturbo sono da rilevare nel fatto che questi soggetti hanno un punto di vista negativo riguardo loro stessi ed usano Internet per ottenere giudizi positivi da altre persone senza correre rischi.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://www.ilmediano.it/apz/vs_art.aspx?id=9314


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)