La diffusione di alcol tra i giovani favorisce le gravidanze... indesiderate
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La possibilità di bere alcolici già in giovane età, anziché segno di "emancipazione" è segno di cattive abitudini. Una pratica che, oltre a tradursi in possibili tossicodipendenze, rischio di malattie e incidenti secondo un'indagine condotta dal Collegio UGA della Sanità Pubblica Usa, aumenta in maniera considerevole il numero delle gravidanze indesiderate tra le adolescenti.
In più, l'abitudine di bere che continua durante il periodo della gestazione mette in serio pericolo il feto e promuove le nascite premature, con tutte le conseguenze del caso.
Per lo studio sono stati esaminati i dati riguardanti le gravidanze e le nascite collegate all'abuso di alcol nei giovani. Dai dati è emerso che il consumo di alcol tra le giovani donne di età compresa tra i 18 e i 20 anni è aumentato del 21% e le gravidanze sono aumentate in media del 4,5%. Mentre nelle ragazze al di sotto dei 21 anni l'incidenza delle nascite premature e con peso scarso alla nascita è aumentata rispettivamente del 5% e 6%.
Il rischio per la mamma e il bambino aumenta in tutti i casi di gravidanza nelle adolescenti che sono meno interessate a mantenersi in salute e avere cura del feto in quanto si trovano in una situazione non desiderata, fanno notare i ricercatori. Dalle statistiche si è anche stabilito che i bambini nati da queste madri in genere soffrono di scarsa o precaria salute.