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La droga e gli effetti della crisi: aumenta il consumo di ketamina

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La droga e gli effetti della crisi: aumenta il consumo di ketamina


La crisi non sta creando nuovi consumatori di sostanze stupefacenti ma sta modificando le abitudini di chi era già dipendente costringendolo a nuove scelte dettate da una minore disponibilità economica. Lo spiega una ricerca dell’Osservatorio epidemiologico dell’Ausl di Bologna, presentata ieri alla facoltà di Scienze della Formazione, durante il primo di tre incontri dedicati al tema «L’uso di droga ai tempi della crisi».
Prezzi più alti, qualità inferiore rispetto al passato, nuove droghe sintetiche sul mercato e strategie innovative tra i consumatori come i gruppi d’acquisto, sono alcuni dei fenomeni osservati dallo studio del responsabile dell’Osservatorio, Raimondo Maria Pavarin. Un quadro emerso grazie alle risposte di 79 persone, 60 consumatori abituali e 19 in cura al Sert, Servizio per le tossicodipendenze, contattate tra dicembre 2011 e febbraio.
Diminuisce il consumo di cocaina, mentre è in forte crescita quello di ketamina, avvantaggiata da prezzi più competitivi. Benché la cocaina rimanga molto diffusa, paga il fatto di essere tagliata con diverse sostanze. «Oggi chi si droga cerca la massima resa al minor costo — spiega Pavarin —. Quindi si preferisce limitare la quantità ma a vantaggio della qualità, che tuttavia rimane molto difficile da stabilire al momento dell’acquisto». L’eroina invece rimane stabile, anche se crescono coloro che ne fanno un uso giornaliero, mantenendo uno stile di vita apparentemente normale. Trovano una diffusione sempre più ampia i cannabinoidi sintetici, di facile acquisto grazie a internet ma più dannosi della cannabis. Secondo Teodora Macchia dell’Istituto superiore di sanità, si tratta di sostanze «molto pericolose perché difficili da rintracciare nel sangue e quindi complicate da rintracciare nei casi di emergenza».
Nello studio emerge anche la maggiore disponibilità da parte dei consumatori a formare dei gruppi di acquisto per comprare quantità maggiori a prezzi più agevolati, inoltre per quanto riguarda hashish e marijuana trova sempre più spazio l’autoproduzione: tanti preferiscono coltivarsi le proprie piante a casa. Particolare attenzione è stata dedicata al consumo di alcol abbinato alle droghe, e nella maggioranza dei casi viene definito un «contorno» alle sostanze stupefacenti. Rimane invece una certa resistenza agli psicofarmaci, considerati «una cosa da malati». Chi inizia a drogarsi invece lo fa per divertimento o per provare una nuova esperienza, la crisi economica non incide in questo senso


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)