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La febbre del gioco d'azzardo

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La febbre del gioco d'azzardo

La nuova droga, che coinvolge giovani, anziani, uomini e donne, si chiama "gioco". Dal gratta e vinci alle slot machine.
Secondo alcuni neuro scienziati, la dipendenza dai video poker e dalle slot machine rischia di diventare la malattia emergente di questo

terzo millennio. Una malattia che provoca i circuiti del piacere, perennemente stimolati nel cervello da messaggi e sollecitazioni che

rischia di diventare la nuova tossico dipendenza. Nei prossimi anni, secondo gli esperti del settore, l'Italia avrà una generazione

dipendente dalle emozioni ottenute grazie ad una scarica di dopamina extra, grazie alla quale provare emozioni non comuni che portano verso

comportamenti caratterizzati da un cocktail esplosivo di aggressività, rabbia, impulsività. Ma chi sono davvero i giocatori accaniti delle

slot machine a Napoli e quali sono stati i danni provocati alla loro esistenza ed a quella delle loro famiglie grazie al gioco d'azzardo. M.

N, professionista napoletano di bella presenza nonostante i quasi 58 anni, confessa di aver sperperato tutti i suoi risparmi giocando con le

slot machine, accedendo di nascosto dalla moglie anche a dei finanziamenti più volte rinnovati, piangendo, precisa, che per un certo periodo

della sua vita ha giocato solo perché era entrato in un vortice, più grande di lui, in virtù del quale, sperava con una vincita di recuperare

anche in parte, quanto perso.
M. N, riesce a trovare la forza di confessare questa sua debolezza alla moglie perché viveva in un incubo di cui voleva liberarsi, con un

conto corrente azzerato e con rata in scadenza. Alla categoria dei giocatori compulsivi appartengono anche tante donne, come N.M, 36 anni e 2

bambini, la quale racconta che è diventata giocatrice d'azzardo compulsiva perché trascurata dal marito. Ha conosciuto le slot machine una

mattina dopo aver portato i bambini a scuola. Così, nel locale dove vi erano le slot machine trascorreva tutte le mattinate fino all'ora in

cui doveva prendere i figli a scuola. Cinque ore di battaglie con la slot, con uniche soste per fumare le sigarette e cambiare i soldi. In

poco tempo N. M ha bruciato i suoi risparmi personali e quelli della famiglia toccando il punto più basso quando si è addirittura prostituita

per continuare a giocare. «In provincia di Napoli - spiega il Presidente della Federconsumatori Rosario Stornaiuolo - abbiamo centinaia di

casi di dipendenza. Con picchi impensabili come l' Isola di Capri.
Quella delle macchinette è una sorta di droga di Stato che genera profitti indegni e attorno alle quali fiorisce sempre la criminalità. Per

non parlare delle tante donne che oramai si prostituiscono». Gaetano di Meglio, direttore de "Il dispari" si è occupato del fenomeno a

Ischia, producendo dati preoccupanti: nell'isola vengono giocati mensilmente alle slot machines 350 mila euro, che diventano quasi un milione

nei mesi estivi».

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)