La gravidanza nell'adolescente: considerazioni
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Una discussione completa sulla gravidanza in età adolescenziale richiederebbe interi congressi e convegni e non dovrebbe
essere disgiunta da dibattiti concernenti sessualità, educazione sanitaria e contraccezione. Una gravidanza in età precoce
può essere la conseguenza di situazioni molto diverse tra loro: molto spesso è il frutto di una disinformazione sulle
metodiche contraccettive, talvolta può essere conseguenza di violenze, altre volte invece può essere la conseguenza di una
volontà più o meno inconscia della adolescente di crearsi una nuova famiglia, alternativa a quella a cui appartiene, e di
colmare così, attraverso un figlio, un grande vuoto affettivo. Considerato che i primi rapporti sessuali hanno spesso luogo
tra 15 e 17 anni, e che in oltre la metà dei casi queste prime relazioni avvengono senza alcuna contraccezione, ci si rende
ben conto che, a differenza di quanto avviene nelle età più avanzate, l'insorgenza di una gravidanza in età adolescenziale è
nella stragrande maggioranza dei casi (> 85%) involontaria e indesiderata e capace di innescare problematiche mediche,
psicologiche ed interpersonali di notevole portata. Alcuni dati permettono di chiarire meglio questi concetti:
• nei paesi industrializzati circa l'1% delle gravidanze si verifica nelle adolescenti e di queste il 14% riguarda ragazze
con meno di 16 anni,
• nei paesi più poveri ed in quelli in via di sviluppo questi dati sono decuplicati tanto che 14 milioni di bambini nascono
ogni anno nel mondo da donne adolescenti (tra 10 e 19 anni) corrispondenti al 10% dei nati totali,
• 5 milioni di aborti a rischio vengono effettuati ogni anno su donne adolescenti (1/4 di tutti gli aborti a rischio
effettuati nel mondo),
• il 5% delle adolescenti ha una STD ogni anno,
• il 50% dei nuovi casi di infezione da HIV si verificano nei giovani,
• circa il 50% delle violenze sessuali viene attuato su ragazze di 15 anni o meno.
Le conseguenze di una gravidanza in età precoce sono spesso drammatiche. Nel 50-75% dei casi si ricorre all'IVG e quando
invece l'adolescente decide di portare a termine la gravidanza possono subentrare, prima e dopo la nascita del bambino,
difficoltà e disagi sociali, economici, familiari e psicologici di notevole portata. La letteratura degli anni 60 e 70 era
pessimista sull'avvenire di queste giovani madri ma gli studi più recenti, condotti negli anni 90, hanno potuto dimostrare
che per molti casi l'evoluzione è stata più favorevole di quanto si pensasse. Molti fattori possono influenzare l'esito
positivo; tra questi la continuità degli studi durante e dopo la nascita, un buon livello culturale, una relazione stabile
con il padre del bambino, un buon controllo della fertilità successiva e il sostegno della famiglia giocano un ruolo di
primaria importanza. I dati sulle complicazioni della gravidanza nelle adolescenti sono contraddittori e di difficile
interpretazione a causa degli effetti fuorvianti dovuti a condizioni sociali avverse ed alla scarsa fruizione delle cure
prenatatali. Oltre il 50% delle donne di età inferiore a 18 anni, infatti, non riceve cure prenatali fino a tutto il 2°
trimestre ed il 2% non ne riceve affatto per l'intera gestazione. Ciò è dovuto in parte al frequente ritardo con cui le più
giovani prendono coscienza del proprio stato di gravidanza ed in parte alle difficoltà nel parlarne con i genitori. Dal punto
di vista ostetrico le problematiche che con maggior frequenza possono caratterizzare l'andamento della gravidanza in età
adolescenziale sono: fumo, alcol e consumo di droghe; deficit nutrizionali; MST; anemia; infezioni delle vie urinarie;
ipertensione arteriosa; travaglio pretermine; basso peso alla nascita. In ogni caso se la gravidanza di un'adolescente è
ben controllata, non si pongono problemi ostetrici particolari. E' fondamentale, quindi, seguire con attenzione le
adolescenti durante la gravidanza, al momento del parto e durante i primi mesi di vita del bambino. Un sommario delle opzioni
terapeutiche per la gestione della gravidanza in età adolescenziale dovrebbe prevedere:
• Prima della gravidanza Istruzioni e consigli su comportamento sessuale e pianificazione familiare
• In epoca prenatale Incoraggiare cure prenatali precoci per la determinazione precisa dell'età gestazionale, consigli
dietetici e comportamentali, controlli medici regolari, informazioni sulla gravidanza ed il parto, rafforzare l'integrazione
sociale e familiare
• In travaglio Assicurare un adeguato supporto psicologico
• In epoca postnatale Consigli e sostegno per l'allattamento al seno e le cure del bambino, supporto sociale ed economico,
incoraggiare e sostenere la continuità scolastica, discussione sulle metodiche contraccettive. Per concludere questo mio
contributo alla discussione sulla gravidanza nell'adolescente, riporterò alcuni dati relativi alla regione Basilicata ed
all'Ospedale S. Carlo di Potenza. Sono stati presi in considerazione i 3 principali fenomeni del problema e cioè l'aborto
spontaneo, l'IVG ed il parto. Aborto Spontaneo Tra i vari esiti della storia riproduttiva della donna il fenomeno dell'
abortività spontanea ha assunto una importanza rilevante nel corso del tempo. Il numero assoluto dei casi registrati (ISTAT
2003) è passato da 54.157 del 1982 a 71.458 del 2003, con un aumento del 27%. Anche il rapporto di abortività spontanea è
aumentato del 43% passando da 89.2 casi a 127.6 casi di aborto spontaneo per 1000 nati vivi. L'età avanzata risulta essere un
fattore determinante anche se è da sottolineare il rischio delle giovanissime (15-19 anni) che presentano livelli di
abortività spontanea superiori alle classi successive con un trend in netta crescita (oltre l'80% dal 1982 al 2003). Nell'
anno 2003 in Italia ci sono stati 1.440 dimissioni ospedaliere per aborto spontaneo tra i 14 e i 19 anni su un totale di
714.587, pari al 2%. In Basilicata nello stesso periodo i casi sono stati 9 su un totale di 778, pari all'1.1%. Se
confrontiamo il tasso specifico per età (15-19) vediamo che esso è stato 0.94 per l'Italia e 0.51 per la Basilicata. Il
rapporto specifico (15-19 anni) è stato invece 138.3 per l'Italia e 158.5 per la Basilicata. IVG Il tasso di abortività
riferito all'IVG in Italia (calcolato cioè su 1000 donne di età 15-49 anni) per il 2003 è stato pari a 9.1. L'andamento delle
IVG in base alle varie classi di età è però diverso: mentre per le donne più giovani è aumentato il ricorso all'IVG, le meno
giovani hanno sperimentato un trend decrescente abbastanza regolare. In Italia nel 2003 su un totale di 124.118 IVG, 255 casi
(pari allo 0.2%) hanno interessato donne fino a 14 anni e 9.725 casi (pari al 7.8%) donne di età compresa tra 15-19 anni. In
Basilicata nello stesso anno ci sono state 1.092 IVG complessive di cui 5 casi (0.4%) hanno interessato donne fino a 14 anni
e 85 casi (7.8%) donne tra 15 e 19 anni. I tassi specifici per età (15-19) sono stati per l'Italia 7.31 e per la Basilicata
4.81. Parti Nel periodo che va dal 1.1.2002 al 31.7.2007 presso l'Ospedale S.Carlo di Potenza si sono avuti 7056 parti; di
questi 82, pari al 1.03%, hanno interessato donne di età fino a 19 anni. Nel 20% dei casi la donna aveva una età inferiore a
17 anni. Nel 83% ( 68 casi) il parto si è espletato per via vaginale e nel 17% (14 casi) mediante taglio cesareo. I parti
vaginali (83%) sono insorti spontaneamente nel 65% dei casi, mentre nel 18% il travaglio è stato indotto farmacologicamente
(per eg >41+4 , PROM, colestasi). Nel 95.6% dei casi si è trattato di parti a termine e nel 4.4% di parti prematuri. Il peso
medio dei neonati è stato di 3202 gr. (1040-4320 gr.). Le indicazioni al taglio cesareo sono state: distocia (dinamica e
meccanica), ctg non rassicurante, prom con sospetta amniotite, presentazione podalica e gemellarità. In un caso di parto
spontaneo si è determinata inversione uterina ridotta con successo in maniera tempestiva. Conclusioni Come si evince anche
da questi dati, pur se numericamente poco significativi, l'evoluzione della gravidanza e del parto nelle giovanissime non
sembra comportare problematiche ostetriche particolari se vengono attuate tutte le procedure di una corretta medicina
materno-fetale. In un ambito più vasto di medicina preventiva, due aspetti, però, meritano di essere ancora una volta
sottolineati. Il primo, postconcezionale, è la necessità di fornire ogni più ampio sostegno medico, sociale e psicologico
alle giovani pazienti al fine di rafforzare la loro responsabilità, incoraggiare l'integrazione sociale e familiare e
promuovere il superamento di ogni disagio. Il secondo, preconcezionale, è la necessità di fornire una corretta e completa
educazione sessuale agli adolescenti che li renda capaci di essere responsabili di fare scelte autonome e ragionate in
termini di salute sessuale e riproduttiva, inclusa la capacità di potersi difendere da forzature, violenze ed abusi e la
possibilità di usare metodi contraccettivi adeguati.