338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

La Napoli dei baby alcolisti: "Tre euro a bicchiere e ci ubriachiamo"

cufrad news alcologia alcol alcolismo la Napoli dei baby alcolisti: "Te euro e bicchiere e ci ubriachiamo"


La Napoli dei baby alcolisti: «Tre euro a bicchiere e ci ubriachiamo»

di Maria Chiara Aulisio


NAPOLI - «Qual è il problema? Beh? Ho quasi 16 anni e bevo tranquillamente sia al bar che in discoteca, altrimenti mi spiegate che cosa ci vado a fare? Tanto vale stare casa, mia madre è contenta e almeno non si litiga».


Marcello, studente del liceo Umberto, parla a ruota libera, al bancone di uno di quelli che chiamano i «baretti», ovvero una sfilza di locali e localini che occupa gran parte dei vicoli del centro di Chiaia dove, dalle 19 in poi, si scatena il rito dell'aperitivo. Un cicchetto tre euro, due cinque e poco importa quanti anni hai. Basta pagare. Il cicchetto? Sì, si chiama così, è un bicchiere molto piccolo, talmente piccolo da contenere solo distillati o liquori senza aggiunta di altro.


«Si beve tutto d'un sorso - prosegue Marcello - tipo chupito. Lo sapete cos'è il chupito? L'ho imparato la scorsa estate a Formentera, lì lo fanno con rum e succo di pera. Straordinario. Lo butti giù di "schioppo", "a cannone", "one shot" e manco te ne accorgi. Anzi, te ne accorgi dopo che te ne sei fatti un paio. Io comunque li preferisco alla vodka».
Vicoletto Belledonne è pieno di ragazzi, quasi tutti minorenni, che manco sanno che dal primo gennaio la legge è cambiata: non si beve più fino al compimento dei 18 anni d'età.


E attenzione a non sbagliare perché oltre a introdurre queste limitazioni il decreto Balduzzi ha inasprito pure le multe per i gestori dei locali che non rispetteranno le nuove regole: da 250 a 1000 euro per la prima violazione e poi da un minimo di 500 a un massimo di 2000 per le successive, più la sospensione (per 3 mesi) della licenza all'esercizio dell'attività commerciale. «Veramente? No, non lo sapevo - prosegue Marcello - ma tanto non cambia niente, qui l'alcol ai minorenni lo vendono senza problemi. I controlli? No, perché? Chi dovrebbe controllare? Non viene mai nessuno, ogni tanto passa la polizia ma mica si mette a guardare chi ha bevuto e chi no». Ed ecco che scendono di nuovo in campo le mamme anti-alcol: Carla, Lorella, Lia, Maria Paola, Cristiana, Gabriella, Stefania, Maria Carmen, Alessandra, Marisa solo per citarne qualcuna: «L'unione fa la forza. Visto che adesso c'è anche un decreto che vieta la vendita di alcolici ai minori di 18 anni, se nessuno si occupa di tutelare i nostri figli quando sono fuori casa vuol dire che continueremo a farlo noi. In che modo? Presentandoci a sorpresa sia al bar che in discoteca. E poi vediamo chi beve e chi non beve, a chi si vende l'alcol e a chi no. Mica ci vieteranno di entrare?».


Oltre quella che appare una provocazione, le mamme fanno anche una serie di proposte concrete nel disperato tentativo di arginare un fenomeno sempre più dilagante. I dati napoletani parlano chiaro: il 67 per cento dei ragazzi al di sotto dei quindici anni beve. Negli ultimi tre mesi poi il 3 per cento di giovani fra i 13 e i 15 anni ha dichiarato di bere solo ed esclusivamente per ubriacarsi. «Perché non usare gli etilometri pure nei locali notturni? - proseguono le mamme - Se i giovani sapessero che alla fine della serata c'è un controllo obbligatorio probabilmente si darebbero una regolata. O perlomeno non si metterebbero alla guida di scooter e macchinine. In alcune città del Nord già lo fanno, potremmo cominciare anche noi».


Poi, le forze dell'ordine. Le mamme ce l'hanno anche con loro e sparano a zero su vigili, polizia e carabinieri: «I locali fuorilegge vanno chiusi. I gestori delle discoteche, ma anche dei bar che speculano sulla salute dei ragazzini devono essere sanzionati, devono perdere le licenze, altrimenti non cambierà mai niente. In questa città - aggiunge Carla - purtroppo funziona così: senza controlli e senza repressione ognuno fa quello che gli pare. Da oggi in poi le denunce le facciamo noi». Le mamme chiedono sorveglianza, vorrebbero che le forze dell'ordine nel corso delle serate, magari a sorpresa, facessero tappa nei locali particolarmente accorsati per controllare che tutto sia in regola.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)