La Peer Education può prevenire l'uso di sostanze: i risultati di uno studio
La Peer Education può prevenire l'uso di sostanze
Da sapere
La Peer Education (Educazione tra Pari) è stata definita come “il trasferimento o la condivisione di informazioni, valori e comportamenti relativi alla salute fra soggetti che condividono le stesse caratteristiche” (Strange 2006). Tale approccio può riguardare l’intero intervento di promozione della salute o di prevenzione oppure essere utilizzato per una parte. L’intervento può essere condotto da ragazzi della stessa età o con qualche anno in più dei destinatari ed essere sviluppato in contesti formali, per esempio la scuola, o informali, per esempio la strada o i locali notturni, utilizzando metodi pedagogici o i social media. La Peer education si basa sull’assunto che i ragazzi apprendono più volentieri gli uni dagli altri e che i pari hanno una grande credibilità tra i ragazzi, in quanto condividono la stessa cultura ed esprimono maggiore comprensione ed empatia verso i comportamenti di salute che li riguardano. I pari possono inoltre agire come modelli positivi per rinforzare tali comportamenti di salute.
Diversi sono i programmi in cui i pari sono stati impiegati con l’obiettivo di veicolare messaggi finalizzati a ridurre l’uso di sostanze, prevenire comportamenti sessuali rischiosi, prevenire l’HIV o in generale promuovere il benessere psicosociale tra i ragazzi.
Recenti revisioni sistematiche suggeriscono che gli interventi che impiegano i pari sono efficaci per cambiare i comportamenti e migliorare le conoscenze dei ragazzi. Inoltre valutazioni di processo dimostrano che i ragazzi apprezzano gli interventi condotti dai pari, poiché li trovano divertenti, credibili e li preferiscono ad interventi condotti da insegnanti.
La revisione sistematica MacArthur 2016 indaga da un punto di vista qualitativo e quantitativo gli effetti degli interventi condotti da pari, finalizzati alla prevenzione dell’uso di tabacco, alcol e droghe nei ragazzi tra gli 11 e i 21 anni.
Risultati dello studio
I risultati presi in considerazione riguardano la frequenza di uso o il volume di consumo di tabacco, alcol e droghe. Sono state condotte analisi separate per uso di tabacco, alcol e droghe ed anche per stima degli effetti pesati o non pesati, in relazione alle differenze di base.
Uso di tabacco
L’analisi di 7 studi che riportavano dati non pesati dimostra che sono limitate le evidenze che gli interventi condotti da pari possano ridurre l’uso di sigarette in chi li riceve, rispetto al gruppo di controllo.
L’analisi di 4 studi che riportavano dati pesati sottolinea evidenze moderate sull’efficacia degli interventi condotti da pari nel ridurre la percentuale di fumo settimanale o mensile.
E’ importante notare che aggregando i dati provenienti da stime pesate e non pesate il risultato mette in luce che chi riceve un intervento condotto da pari ha una minore probabilità di consumare sigarette rispetto al gruppo di controllo.
Uso di alcol
Solo 6 studi riportavano dati sull’uso di alcol. Quattro di questi studi erano stati condotti negli Stati Uniti, quindi il campione è risultato molto piccolo. L’analisi aggregata dei dati raccolti da tutti gli studi offre deboli evidenze a supporto della maggiore efficacia degli interventi condotti dai pari rispetto ad altri tipi di intervento, per ridurre il consumo di alcol. Tuttavia, l’analisi separata dei dati pesati fornisce forti evidenze sugli effetti degli interventi condotti da pari.
Uso di cannabis
Degli studi selezionati solo 3 riguardavano l’uso di cannabis e tutti e tre erano stati condotti negli Stati Uniti nel contesto scolastico. Questi studi hanno evidenziato che la probabilità di uso di cannabis tra i ragazzi che avevano partecipato a un programma condotto da pari era più bassa rispetto al gruppo di controllo.
Effetti avversi degli interventi condotti da pari
Mentre gli effetti stimati dalla metanalisi (analisi quantitativa) sono a favore dell’intervento, due studi sottolineano che gli interventi condotti da pari possono aumentare l’uso di alcol o di sigarette in certi gruppi ad alto rischio. Uno degli studi coinvolgeva pari individuati e nominati attraverso i social media e prevedeva il supporto ai pari da parte di un team, attraverso un gruppo di discussione o l’uso di role play. I dati di questi studi hanno evidenziato che se il gruppo di ragazzi che partecipa a iniziative di prevenzione condotte da pari appartiene a gruppi in cui si consumano sostanze, gli effetti dell’intervento possono essere iatrogeni: si registrava infatti un uso più elevato di sostanze rispetto al gruppo di controllo. Mentre tra i ragazzi che dichiaravano di avere bassi consumi di sostanze, gli esiti degli interventi condotti da pari dimostravano una riduzione dell’uso di sostanze.
Indicazioni per la pratica e per la ricerca
I risultati della revisione suggeriscono che gli interventi di Peer Education in sanità pubblica sono efficaci per prevenire comportamenti dannosi durante l’adolescenza. Tuttavia è auspicabile rafforzare tali evidenze includendo studi più recenti, con stime quantitative sugli effetti degli interventi.
I risultati dell’intervento possono essere attribuibili al fatto che i pari sono integrati nel gruppo e nella comunità, possono condividere lo stato sociale e il background culturale e riscuotono tra i coetanei maggiore credibilità degli adulti o dei professionisti. Vi sono inoltre effetti secondari sui peer leader stessi. Svolgere il ruolo di peer leader può aumentare la fiducia in se stessi, l’autostima, le abilità comunicative e cambiare i comportamenti, sebbene questi aspetti non siano stati analizzati negli studi selezionati.
(...omissis...)
Riferimenti bibliografici
Strange V. Peer education. In: MacDowall W, Bonnell C, Davies M, editors. Health Promotion Practice. Berkshire: Open University Press. 2006
MacArthur GJ, Harrison S, Caldwell DM, Hickman M, Campbell R. Peer-led interventions to prevent tobacco, alcohol and/or drug use among young people aged 11–21 years: a systematic review and meta-analysis. Addiction 2016; 111, 391–407
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.dors.it/page.php?idarticolo=2962
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)