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La piaga dell'alcol tra i giovani bellunesi: riflessioni di uno studente

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La piaga dell'alcol tra i giovani bellunesi


Egregio Direttore de 'Il corriere delle Alpi',

mi chiamo Alessia De Francesch, sono nata a Belluno, ma frequento la classe 2 del Liceo delle Scienze umane e Linguistico 'Scipio Slataper' a Gorizia e sono residente da ormai più di sei anni a San Canzian d'Isonzo. In questa lettera che Le invio vorrei affrontare una tematica che mi sta particolarmente a cuore: il rapporto dei giovani con la dipendenza dall'alcool. Come ho già detto, la mia città natale è Belluno, più precisamente il piccolo paesino di Soccher. Quand'ero piccola, ho sempre avuto l'impressione che sia il mio paesino sia la stessa Belluno fossero due zone particolarmente tranquille, dove non si verificavano gravi disordini. Ma crescendo ho capito che anche in quella che pensavo fosse una città meravigliosa esistevano comunque delle grossissime pecche. Alcune di esse riguardavano appunto l'abuso di alcol nel mondo dei giovani. Sono sicura che molti altri giovani come me si preoccupino del bene delle persone a loro care, per questo voglio capire con essi i motivi per i quali una persona giovane sia indotta ad entrare nell'alcolismo, quali siano i fattori sociali che spingono a fare ciò, ma anche quanto i ragazzi siano a conoscenza dei danni e dei rischi che tale dipendenza comporta. A tale scopo ho chiesto aiuto a cinque miei amici, tutti di età compresa tra i 16 e i 18 anni e dotati quindi del diritto legale di acquistare alcol. Un sabato verso la fine di maggio ci siamo ritrovati per discutere di questo problema; io ho posto delle semplici domande alle quali ciascuno di loro avrebbe potuto rispondere. Dalla discussione che pian piano è nata è emerso che l'abuso di alcol si sta diffondendo sempre di più sia nel mondo dei giovani che in quello degli adulti. Per quanto riguarda i primi, la causa che spinge ad un'eccessiva assunzione di alcol è il bisogno di uguagliare gli altri. Per quanto riguarda gli adulti l'alcol entra a far parte della quotidianità soprattutto come 'rimedio' per i tanti e differenti problemi che si insinuano nelle loro vite: il lavoro, lo stress, i figli, la salute, la vita sentimentale. E' vero che la vendita di alcol ai minori di 16 anni è assolutamente vietata, così come sono imposti alcuni limiti nell'assunzione di esso, ma parecchie volte entrambe le leggi non vengono rispettate. Perchè i bar vendono alcol anche ai minori di 16? Per una questione di profitto. I costi dell'alcool sono notevoli e basandomi su una media ottenuta grazie all'aiuto dei miei amici ho ottenuto che un consumatore normale di alcol, il quale ne assume un tot ogni sabato sera, spende normalmente una cifra superiore ai 10 euro, 40 al mese, 480 l'anno. E questo nonostante le conoscenze circa i danni fisici, ma anche a causa della totale assenza di ragionamento in chi assume un'eccessiva quantità di alcol, la quale può comportare danni a se stessi (autolesionismo, casi di suicidi o di tentato suicidio) e agli altri (atti vandalici, crimini, violenze). L'abuso di alcol a Belluno è un fattore più che diffuso, specie nelle zone frequentate da molti giovani come le discoteche. Voglio ricordare cos'è successo il 19 aprile dell'anno in corso in un locale, conosciuto e frequentato da molti dei residenti della provincia di Belluno e nelle zone confinanti: un ragazzino di 15 anni, stordito dall'assunzione di troppo alcol, si è accasciato sul prato dietro al locale, ha perso i sensi ed è rimasto abbandonato. Quando la polizia è intervenuta per calmare i disordini all'interno della discoteca il ragazzo era ormai semiassiderato e solo dopo alcune manovre di rianimazione e di aumento della temperatura corporea egli ha potuto riprendere i sensi. Fuori da quello che ci pare il nostro mondo perfetto, solo nel nostro Paese la vita di molte persone ogni anno è stroncata da effetti dovuti all'alcol. Quindi perchè passare da una birra in compagnia degli amici il sabato sera all'abuso di alcol? Perchè? Perchè fare ciò mettendo a rischio molte cose importanti, prima tra tutte la vita? Qui concludo. Un grazie particolare va ai cinque ragazzi che mi hanno aiutata, sostenuta e dato idee. Spero che la mia lettera possa contribuire a risvegliare nell'animo dei lettori di questo quotidiano una preoccupazione per il pericolo che si sta diffondendo sempre più anche nella nostra stessa città.

Alessia De Francesch SOCCHER


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)