La rappresentazione dell'alcol nella produzione cinematografica
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Il documento descrive la ricerca condotta dall' European Centre for Monitoring Alcohol Marketing con l'obiettivo di indagare
le modalità con cui l'alcol viene rappresentato nella produzione cinematografica di 27 paesi europei nel 2009.
Questo lavoro contribuisce a dare un indicazione su come la rappresentazione del consumo di alcool nella produzione
cinematografica possa rappresentare uno strumento di marketing per i produttori di alcol in Europa.
Alcuni studi condotti precedentemente avevano già messo in luce i vantaggi che possono trarre da una collaborazione l'
industria alcoolica e la produzione cinematografica ma anche gli effetti dell'esposizione a contenuti riguardanti l' alcol
nei film. Studi scientifici dimostrano infatti che esistono effetti diretti, a breve e a lungo termine, della visione di
scene con alcol nei film: vedere persone che consumano alcol contribuisce a formare persone più propense al consumo di
alcool.
La ricerca ha analizzato i cinque film più visti nel 2009 per ogni stato coinvolto (tra cui Avatar, L'Era glaciale: l'era dei
dinosauri, Harry Potter e il Principe Mezzosangue, Up, Angeli e Demoni). Per ogni film è stato assegnato un punteggio per la
presenza di scene raffiguranti le circostanze del consumo, la visibilità del brand, il binge drinking, l'ubriacatezza e l'età
dei bevitori.
L'analisi mostra che la rappresentazione dell'alcool è prevalente nei film di produzione europea rispetto a quelli di
produzione holliwodiana e più nello specifico:
· la quantità di scene: i film analizzati contengono in media 5 scene in cui è presente l'alcool o viene nominato nei
dialoghi; il numero di scene è maggiore in quella di produzione europea rispetto alla produzione holliwoodiana. Inoltre tra
questi ultimi sono presenti sette film che non contengono nessun riferimento, mentre nella produzione europea sono presenti
in tutti;
· la presenza del brand: nella maggior parte dei film il brand non viene mostrato o citato.
· chi consuma alcol: ad eccezione di "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" e "Slumdog Millionaire", dove i bevitori sono
minorenni, negli altri film l'età dei bevitori è compresa tra i 30 e i 40 anni; nella maggior parte dei film è il personaggio
principale che consuma alcol, spesso in compagnia dei personaggi minori; non sembrano esserci differenze significative nei
sessi anche se emerge che le donne consumano alcool più spesso in compagnia di uomini;
· le circostanze del consumo: molte delle situazioni di consumo propongono situazioni di vita quotidiana (bar, discoteche,
feste). Molte rappresentazioni riguardano scene romantiche, ritrovi tra amici o scene in cui è necessario essere più
determinati (combattimenti, incontri di lavoro). Nelle produzioni europee sono inoltre più presenti scene di consumo in
ambito lavorativo, anche se si tratta nella maggioranza di professionisti che lavorano a casa (giornalisti, scrittori);
· la rappresentazione dell'alcol: il modo in cui l'alcol è rappresentato (negativamente, positivamente o neutralmente) è
simile nelle due produzioni. Tra il 61% (Hollywood) e il 70% (Europa) delle rappresentazioni è neutrale; tra il 26% (Europa)
e il 33% (Hollywood) mostrano un contenuto positivo, mentre solo il 4% (Europa) e il 6% (Hollywood) dipinge un'immagine
negativa dell'alcol. Sia il binge drinking che l'ubriacatezza è più frequente nei film europei);
· gli effetti dell'alcol: il 36% dei contenuti sull'alcool mostra gli effetti dell'intossicazione da alcool.
Il documento si chiude con alcune raccomandazioni sulla necessità di regolamentare l'esposizione dei giovani ai contenuti
riguardanti l'alcol proposti nei film.
Un sistema di valutazione dei film può essere uno strumento utile per aiutare i politici, gli operatori del cinema e della
televisione e i genitori a proteggere i minori da alcuni contenuti proposti nelle produzioni.