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La salute ai tempi della crisi

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Con la paura del futuro malattie e infarti in aumento Gli psicologi: "Insonnia, ansia, mal di testa in aumento. La gente ci chiede aiuto". I dentisti: "C'è chi rinuncia a curarsi i denti". E il pessimismo rende tutti più vulnerabili. Ma per qualcuno la recessione è un'occasione: "Perchè questo, nonostante tutto, è anche un momento di cambiamento degli stili di vita"

La Repubblica.it 19 marzo 2009
di Johann Rossi Mason
Se non è recessione è sicuramente crisi. Le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese. Gli effetti più evidenti sono l'aumento dell'indebitamento, la fatica a saldare le rate del mutuo, carrelli della spesa più leggeri e rigore negli acquisti.
L'impatto può essere devastante per i soggetti più fragili, come gli anziani e le famiglie monoreddito con bambini, tanto che l'Ordine nazionale degli Psicologi, in occasione del suo ventennale, ha lanciato l'allarme: insonnia, ansia, mal di testa e disturbi alimentari sono aumentati.
"I cittadini sono in difficoltà e soffrono la sensazione di incertezza e precarietà", afferma Giuseppe Luigi Palma, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine. "La percezione di un futuro incerto, le limitazioni al desiderio di costruire una famiglia o la sicurezza di una casa sono un fattore fortemente destabilizzante. La gente chiede più spesso supporto e noi li aiutiamo a reagire positivamente alle situazioni negative".
Conferma anche la Federazione dei Medici di Famiglia che hanno gli studi affollati di persone con ansia, tachicardia, l'immancabile cefalea e colite, tipica da tensione nervosa.
Oltre alla salute della psiche ci può rimettere anche quella del cuore: un gruppo di ricercatori dell'Università di Cambridge ha rilevato che le crisi economiche di ampia portata determinano un aumento del 6,4% di infarti. Un calcolo semplice da fare se pensiamo che sono stati presi in esame alcuni eventi economici disastrosi dal 1960 al 2002 confrontati con i dati della mortalità dell'OMS.
Risultati confermati anche dalla rivista Globalization and Health che ha calcolato come i decessi per infarto aumentino in maniera quando la situazione economica nazionale vacilla.
David Stucker, epidemiologo e autore dello studio, sottolinea come i media possano fare la differenza e spiega: "Non diffondere panico e pessimismo può evitare molti morti. Nella sola Inghilterra la crisi bancaria di Northern Rock ha causato 5000 infarti in più di quelli nello stesso periodo di altri anni".
E possiamo ipotizzare che stress e preoccupazioni possano influenzare il funzionamento del sistema immunitario e rendere le persone più vulnerabili alle malattie. Anche i dentisti avvertono: la gente rimanda la cura delle carie.
Eppure nelle situazioni di crisi si mettono in moto degli "anticorpi". "Crisi, nel suo significato più generale, è una frattura, un momento di transizione, di passaggio", spiega la dottoressa Anna Fata, psicologa ed esperta di benessere. "È un fenomeno spesso doloroso ma che può attivare una prospettiva di osservazione, come accade per le due facce di una medaglia, ma sempre con una quota di incertezza: si abbandona qualcosa di noto per andare verso l'ignoto. Il che destabilizza. Ma allo stesso tempo può stimolare una reazione e un rinnovamento. Allora la crisi può accendere un pizzico di curiosità, sia pure con circospezione, per quel che la vita offre".
"Si cambia strada per raggiungere il posto di lavoro", continua la dottoressa Fata, "magari si prendono i mezzi pubblici per risparmiare denaro e così qualcosa nella nostra vita si trasforma, aprendo a volte prospettive non immaginate. Anche gli stili di vita, in un quadro complessivamente negativo, possono individualmente trovare addirittura dei benefici".
Insomma, ogni momento di transizione, se vissuto come opportunità, ovvero salvando una base di ottimismo, può assumere un notevole ruolo evolutivo. Dice Anna Fata: "Se impariamo a coltivare noi stessi durante ogni momenti della nostra esistenza, specie quelli che ci mettono alla prova, ci troveremo a stupirci di quante risorse e potenzialità latenti eravamo in possesso" che, aggiungiamo, non si sarebbero manifestate se non fossimo passati attraverso una fase di prova.
L'Oms conferma: è stato dimostrato che negli Stati Uniti e in Europa durante la recessione scende la mortalità generale grazie al minor uso di alcol e tabacco, riduzione dell'inquinamento da traffico e incidenti stradali.