La sfida del sindaco «Abuso di alcol? Chiuderemo i locali»
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COMO «I GIOVANI comaschi, anche quelli che frequentano ancora le scuole medie, sono grandi bevitori e quindi è a grave rischio la loro salute perché il sistema metabolico non è ancora completamente sviluppato. D'ora in avanti chi vende a prezzi stracciati superalcolici ai ragazzini va perseguito dalla legge e deve subire le peggiori sanzioni possibili compresa la chiusura immediata del locale». È una dura presa di posizione quella del sindaco di Como, Stefano Bruni, che ha deciso di chiedere al Prefetto di discutere il tema nell'incontro della prossima settimana al comitato per la sicurezza pubblica in prefettura. «Proprio davanti a casa mia (piazza Mazzini, ndr) nei giorni scorsi ho visto portar via un ragazzino dell'età di mio figlio, 15 anni, in coma etilico alle 21 di sera. I suoi amici hanno raccontato di averlo visto bere 14 superalcolici venduti a prezzi ridicoli e violando le norme. La moda dei locali che hanno inventato le serate alcoliche va fermata con durezza. Siamo di fronte a gestori senza scrupoli che sfruttano la debolezza dei ragazzi per guadagnare soldi. Atti spregevoli che, non vanno solo condannati, ma anche fermati».
PER QUESTO il sindaco Stefano Bruni ha già chiesto mercoledì in Giunta agli assessori competenti di predisporre un piano integrato di interventi sul tema. Al lavoro il vicesindaco Francesco Cattaneso per la parte sanitaria; già partito il progetto dell'assessorato alla Sicurezza «Non ti bere la patente«, mentre in fase di progettazione interventi di sensibilizzazione anche per l'assessorato alle Politiche Educative. Per l'assessorato al Commercio l'incarico è verificare la normativa in materia e in accordo con il gabinetto del sindaco studiare eventuali provvedimenti di divieto. Attivata anche la Polizia Locale che già ad aprile aveva effettuato due blitz notturni. «Il problema - precisa l'assessore al Commercio Antonietta Sosio - è cogliere sul fatto il barista che vende superalcolici ai minorenni e proprio per questo motivo occorre la collaborazione di tutti. Siamo di fronte ad un fenomeno tristissimo, che va combattuto con qualsiasi arma».