La svolta di Jesolo: guerra agli schiamazzi no stop
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Il sindaco: «Resta la città del divertimento, ma mettiamo dei paletti nel rispetto delle aspettative di chi vuole riposare»
IL GAZZETTINO Venerdì 29 Maggio 2009
«La nostra città si è dimostrata ancora una volta all'avanguardia nella gestione del mondo del divertimento». Così il sindaco Francesco Calzavara commenta la decisione di intervenire, con il "Pacchetto divertimento sicuro", su piazza Mazzini, ovvero sul cuore della città, l'immagine stessa del divertimento. Quattro i punti principali, frutto di una concertazione con la Confcommercio e il Comitato Mazzini (quindi l'intervento diretto degli esercenti), tesi a trovare un punto d'incontro per una convivenza pacifica tra chi vuole divertirsi e trasgredire e chi invece riposare. Prima di tutto l'ordinanza di divieto di vendita di bottiglie di vetro dalle 23; riguarda in particolare i negozi, come ad esempio i mini market, e fa divieto di vendere qualsiasi tipo di bevanda in bottiglia, questo proprio per evitare che poi si giri per la piazza con quello che diventa come uno "strumento" pericoloso se in mani sbagliate, la bottiglia per l'appunto. Sempre rivolta ai negozianti l' altra ordinanza, quella che stabilisce che, dalla mezzanotte e mezza, non è più possibile vendere alcolici. E' prevista una sanzione che va da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro, con la possibilità di arrivare anche alla chiusura dell'esercizio (la giunta sta valutando se aumentare la sanzione minima). Per i discobar, un'ora prima dell'orario previsto per la chiusura, spegneranno la musica, accenderanno le luci e non somministreranno più alcolici, in pratica ripetendo l'esperienza già messa in atto dalle discoteche in collaborazione con il Sert. Quindi si creerà quella "camera di decompressione" per fare sbollire chi magari ha un po' esagerato. «Di fronte a regole nazionali che interessano le discoteche - continua Calzavara - Jesolo ha subito colto la trasformazione del divertimento, intervenendo per una tutela di tutti. Oggi abbiamo locali diventati disco-bar che molto assomigliano alle discoteche degli anni '70. I nostri studi ed i nostri interventi anticipano i tempi e percepiscono la trasformazione in atto».
Per Calzavara, dunque, Jesolo non perde il suo appeal e non è disposta a cedere lo scettro di capitale veneta del divertimento. «Continuiamo a dare grande spazio a chi si vuole divertire, in una situazione regolamentata, nel rispetto anche di chi si vuole riposare». «Va poi precisato - continua - che nel caso di piazza Mazzini è stato attuato un intervento puntuale e preciso per risolvere delle problematiche che negli ultimi anni avevano avuto una escalation che richiedevano una soluzione. La trasformazione di alcuni locali da punto di ristoro a pub impongono a tutti delle riflessioni su regole che vanno trovate. Questo ha costretto l'amministrazione comunale a imporre delle regole, in mancanza di una autoregolamentazione; regole che si inaspriranno se non porteranno subito a dei benefici. Ciò, comunque, non toglie a piazza Mazzini il suo grado di divertimento e di certo Jesolo non passa per una località bacchettona».
Da ricordare che il "Pacchetto" sarà esteso anche dove dovessero presentarsi le medesime problematiche. Il presidente del Silb (il sindacato degli imprenditori della notte), lo jesolano Renato Giacchetto, invita a fare attenzione a non esagerare con gli interventi. «Giusto porre delle regole - ha detto - però non esageriamo, perché quando si eccede con le limitazioni la gente si stanca e va altrove. Non temo, comunque, che Jesolo perda il suo appeal e i giovani continueranno a venire per divertirsi». Alcuni dei problemi evidenziati sono stati affrontati anche in altre parti d'Italia; a Milano, come citano i giornali di ieri, per frenare la movida esagerata ai navigli, è stata vietata la vendita delle bevande su vetro dalle 21.