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La "tolleranza zero" resta ancora sulla carta

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ROMA - La modifica al Codice della strada, arrivata alla commissione Trasporti del Senato, prevede da un minimo di sei mesi ad un massimo di un anno di carcere e una multa da 1.500 a 6.000 euro per chi guida con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro. Inoltre, "tasso alcolemico zero", ossia divieto assoluto di bere alcolici per chi ha meno di 21 anni e per chi è autista per lavoro.
Le norme della legge Comunitaria 2008 sull'alcol e i suoi possibili cambiamenti sono stati votati la settimana scorsa alla Camera. A marzo, il senatore Pdl Luigi d'Ambrosio Lettieri ha presentato, con altre 21 firme, un disegno di legge per innalzare a 18 anni la soglia di età per il divieto di vendita (oggi è fissato a 16 anni), per estendere il divieto di somministrazione e vendita di alcol nelle aree delle autostrade 24 ore su 24 e altre misure restrittive.
Le iniziative politiche per combattere l'alcol si moltiplicano ma, nella realtà, molto sembra restare fermo. A fine marzo si era ad un passo dal decreto sulla sicurezza stradale ma, il dramma del terremoto, ha cambiato le priorità del governo. La "tolleranza zero", comunque, non è sostenuta con la stessa enfasi da tutti i politici.
Se il ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi e il ministro dell'Interno Roberto Maroni sono convinti della sua necessità, il ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia ha mostrato delle perplessità. «I produttori di vino - avrebbe commentato - non devono diventare il capro espiatorio».
L'ultimo scontro, in tema di alcol, l'altra settimana, il 10 giugno. Nella normativa Comunitaria era stata portata una modifica votata all'unanimità alla Camera: era stata introdotta la norma secondo la quale sarebbe stato in parte possibile vendere alcol nelle discoteche fino a mezz'ora dalla chiusura. «Il Senato - è il sottosegretario con delega alle Politiche antidroga Carlo Giovanardi a parlare - ha giustamente cancellato con voto bipartisan una norma strampalata e surreale, inserita surrettiziamente alla Camera nella legge Comunitaria.
Prevedeva il divieto di somministrare alcol nelle discoteche e nei locali da ballo dopo le ore 2 della notte e, contemporaneamente, la possibilità di interrompere questa somministrazione, dopo le 2 di notte, mezz'ora prima della chiusura del locale, anche se questo avveniva all'alba».
«Ricordiamo sempre - fa sapere Emanuele Scafato, presidente della Società italiana di alcologia - che i giovanissimi, ogni sera, un ragazzo sotto i 20 anni manda giù almeno quattro bicchieri di alcolico e una ragazza tre. Tra adulti e ragazzi l'abuso di alcol è molto più frequente ma è anche vero che i controlli sono più serrati. Nel 2006 si contavano 280mila alcol test l'anno, nel 2008 si è arrivati a 1milione e 350 mila».