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La tossicodipendenza come disturbo narcisitico della personalità

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La tossicodipendenza come disturbo narcisitico della personalità: il punto di vista della psicologia del sè
Kohut, nell'ambito della Psicologia del sé, ha fornito un importante contributo alla comprensione psicodinamica della tossicomania; questo

Autore (1971, 1978, 1984) ha costruito una teoria a doppio asse considerando uno sviluppo infantile in entrambi gli ambiti, narcisistico e

dell'amore oggettuale; il bisogno e il desiderio fusionale porta il bambino a ricorrere al Sé grandioso, come tentativo di riconquista del

primitivo perfetto legame madre-bambino, o all'immagine dei genitori idealizzata nella quale la perfezione è attribuita ai genitori piuttosto

che al Sé; gradualmente il desiderio fusionale si trasforma in un comportamento imitativo, il Sé grandioso si trasforma in ambizioni sane e

l'immagine dei genitori idealizzata viene interiorizzata dal bambino come valori e ideali; se si verifica regolarmente una mancata risposta

empatica dei genitori a queste strategie evolutive del bambino, si ha un arresto del normale sviluppo psichico.
Kohut (1971) include la tossicodipendenza nell'ambito dei disturbi narcisistici di personalità: persone che svilupperanno in seguito un

comportamento di dipendenza da sostanze d'abuso hanno sofferto di disturbi molto precoci nell'infanzia con l'oggetto-Sè arcaico onnipotente (l'imago parentale idealizzata), in particolare una delusione traumatica nei riguardi di questo stesso oggetto; a causa di ciò "l'interiorizzazione ottimale" non ha luogo e il bambino non sviluppa la struttura interna della psiche necessaria per mantenere da sé l'equilibrio narcisistico della personalità (o per ristabilirlo quando sia stato disturbato), si instaura una fissazione ad un oggetto-Sè arcaico mentre la sua personalità rimarrà per tutta la vita dipendente da oggetti che rappresentano un sostituto dei segmenti mancanti della struttura psichica.
Scrive Kohut:
il trauma che questi individui hanno subito è nella maggior parte dei casi una grave delusione nei confronti di una madre che, a causa della

sua difettosa empatia verso i bisogni del bambino (o per altre ragioni), non ha svolto nel modo appropriato le funzioni (di barriera agli

stimoli, di fonte ottimale degli stimoli necessari, di dispensatrice della gratificazione capace di alleggerire la tensione, ecc.) che

l'apparato psichico maturo dovrebbe essere capace di svolgere (o d'iniziare) in modo prevalentemente autonomo. Delusioni traumatiche subite

durante questi stadi arcaici dello sviluppo dell'oggetto-Sè idealizzato privano il bambino dell'interiorizzazione ottimale di alcune

esperienze precoci, come quella di essere calmato nel modo migliore o di essere aiutato a mettersi a letto. Questi individui rimangono così

fissati ad aspetti degli oggetti arcaici e li trovano ad esempio nelle droghe. La droga comunque non serve loro come sostituto di oggetti da

amare o da cui essere amati, o di un rapporto con essi, ma come sostituzione di una funzione che la struttura psichica è incapace di svolgere

(pp. 53-54).
BIBLIOGRAFIA:
-- Kohut H. (1971) The Analysis of the Self, Hogart Press, London (trad.it.: Narcisismo e analisi del sé, Boringhieri, Torino, 1976);
-- Kohut H. (1978) The Search for the Self, International Universities Press, New York, (trad. it.: La ricerca del sé, Bollati Boringhieri,

Torino, 1982);
-- Kohut H.(1984) How does Analysis cure, The University of Chicago-Press, Chicago, (trad. it.: La cura Psicoanalitica,Boringhieri, Torino,

1986).
Massimo Guido
Medico-Chirurgo
Psichiatra Az. U.S.L. Roma F - Psicologo Clinico - Psicoanalista Società Psicoanalitica italiana