L’alcool fa male solo al fegato?
L’alcool fa male solo al fegato?
E’ più pericoloso il vino o un cocktail superalcolico?
Non è importante il tipo di bevanda, conta solo il contenuto di alcol, per cui un margarita o un daiquiri equivale a un bicchiere di vino, non è più pericoloso. Inoltre, è bene verificare le altre sostanze contenute, come per esempio i coloranti, che possono amplificare il danno.
Chi è a rischio?
Specialmente i giovani che frequentano le prime feste ed esagerano nel bere rischiano un danno a breve termine: l’epatite acuta alcolica dovuta a un carico eccessivo di alcol. Si tratta di una patologia assolutamente guaribile, ma acuta che si determina in un organismo sano legata al fatto di aver superato la quantità. Si consiglia di non superare i 50 gr al giorno di alcol che corrispondono circa a poco più di mezzo litro. In Italia è maggiore il consumo di vino e birra piuttosto che dei superalcolici.
La dipendenza del cosiddetto bevitore problematico consiste nello sviluppare una sindrome che determina un forte stato di malessere nel momento in cui si smette di bere. Questo è l’alcolista. Il bevitore eccessivo, invece, è colui che beve costantemente importanti quantità senza avere dipendenza, però sviluppa una serie di danni e patologie legate al consumo continuato ed eccessivo di alcol.
Infatti, le problematiche sono proporzionali alla quantità di alcol assunto, per questo motivo un solo bicchiere non una minaccia per la salute.
Dopo quanto tempo si possono determinare danni?
I problemi cronici si sviluppano in seguito ad un uso continuato nel tempo e all’abuso della sostanza. Vi sono studi che dimostrano come la percentuale di rischio di sviluppare determinate malattie aumenti notevolmente in soggetti che bevono anche minime quantità rispetto a chi non beve. Bastano 20 grammi, corrispondenti a un bicchiere di birra o di vino per raddoppiare il rischio di cirrosi epatica, e aumenta di circa il 20% il rischio di cancro del cavo orale e del fegato. Ciò sta a significare che l’aumento del rischio di malattie si verifica anche in caso di basse quantità nel bevitore cronico.
I maggiori danni sono al fegato?
Legato all’abuso di alcol vi è un aumento del rischio di incidenti durante la guida di automezzi o lo svolgimento di attività nell’ambito sia lavorativo sia extra-lavorativo. L’80-90% dei forti bevitori non sviluppa malattie al fegato, perché hanno altre complicanze, quindi non è vero che bere fa solo male al fegato. Per quanto riguarda il fegato le patologie da alcol sono molteplici. Si va dal fegato grasso a patologie da accumulo di ferro, presente nelle bevande alcoliche, all’epatite e fibrosi che possono portare a malattie più severe come la cirrosi, il carcinoma del fegato (come conseguenza della cirrosi).
Quali sono i danni che l’alcol provoca?
E’ molto difficile riassumere in poche parole i danni che possono essere causati in tutto l’organismo dall’abuso alcolico. Le patologie possibili sono davvero molte alcune certamente poco importanti e guaribili altre invece sono purtroppo molto invalidanti e non guaribili. L’abuso alcolico apporta danni al tratto gastrointestinale, al pancreas, al sistema nervoso centrale periferico, all’apparato muscolo-scheletrico, all’apparato cardiovascolare, al sangue, al sistema endocrino. I forti bevitori, ad esempio, sono maggiormente soggetti a fratture ossee dovute a osteoporosi, presentano disturbi del ritmo cardiaco, o scompenso cardiaco. Per la riduzione del numero di globuli bianchi si determina un aumento del rischio di infezioni, ad esempio polmoniti. Sempre per l’inibizione del midollo emopoietico i forti bevitori hanno meno piastrine e con una ridotta funzionalità, il che è compartecipe ad un elevato rischio di emorragie spontanee (cerebrali e interne). A livello endocrino può verificarsi ipogonadismo con impotenza e calo della libido. Nell’uomo si può anche sviluppare una “femminilizzazione”, con la perdita dei peli. Nella forte bevitrice si determinano alterazioni dei cicli mestruali fino alla cessazione. Anche la sterilità maschile e femminile a volte è imputabile all’abuso alcolico.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)