Lancet rivede la stima sui danni dell'alcol, che scende a quinto fattore di rischio globale
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Alcol 'ridimensionato' a quinto fattore di rischio globale
Scienziati chiedono revisione di un articolo pubblicato su Lancet
Roma. Lo scorso 13 aprile The Lancet, una delle più prestigiose riviste mediche del mondo, ha rettificato quanto già pubblicato nel numero del 12 dicembre 2012 relativamente al consumo dell'alcol come fattore di rischio. Michele Contel, vicepresidente dell'Osservatorio Permanente sui Giovani e l'Alcol, ricorda lo studio pubblicato su Lancet e realizzato con il contributo di centinaia di studiosi di tutto il mondo, che analizzava l'impatto di 67 fattori di rischio per la salute in 21 regioni a livello mondiale. Tra i fattori di rischio presi in esame anche il consumo di alcol. L'esito dell'analisi pubblicata rivelava che, in relazione alla stima di anni di vita persi, l'alcol sarebbe il terzo fattore di rischio, dopo l'ipertensione arteriosa e il fumo (incluso quello passivo). A seguito della pubblicazione alcuni scienziati avevano chiesto che venisse rivisto l'esito della graduatoria ottenendo un ricalcolo che ha portato l'alcol a scendere dal terzo al quinto posto (dopo l'inquinamento domestico e la dieta povera di frutta).
"Questa è un'ulteriore dimostrazione - commenta il vicepresidente dell'Opga- che in campo epidemiologico l'interpretazione dei dati non sempre dà risultati attendibili. Nel caso dell'alcol il quadro si complica perché entrano in gioco altri fattori legati alla complessità del fenomeno e alla variabilità delle metodologie di valutazione adottate che possono portare ad una comunicazione allarmistica o a sottovalutazioni".
Lancet propone nel suo articolo una riflessione che, pur non negando la problematicità del tema alcol in molti paesi, evidenzia la rivedibilità del dato statistico. "La revisione accolta e pubblicata - conclude Contel - è una lezione di grande interesse, per chi fa ricerca e per chi la comunica".
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)