Lascio con rammarico amici ed operatori... è stato un anno intenso...
Alcol alcolismo31-01-2018
Da questo posto mi porto via il calore ed il sostegno, la compagnia delle persone intorno, la disponibilità ad essere ascoltata e confortata. Lascio con rammarico amici ed operatori... è stato un anno intenso...
Se è vero che una parte di me è felice di andare a casa, l'altra è dispiaciuta e malinconica. E' stato un anno intenso, non privo di difficoltà che però alla fine mi hanno dato dei frutti importanti.
Quando sono arrivata non ero pienamente lucida, non mi interessava esserlo e non ero motivata ad affrontare un percorso di cura. Mi lagnavo ogni giorno, non mi piaceva parlare di me e della mia vita, il mio unico pensiero era quello di avere più farmaci possibile per non pensare, e il mio obiettivo era solo quello di convincere i miei genitori a riaccogliermi a casa.
Queste modalità inizialmente hanno reso difficile il rapporto con gli operatori che inutilmente cercavano di spronarmi ad essere più attiva e a prendermi maggiormente cura di me. Solo con il tempo ho imparato ad accettare il loro aiuto, a parlare con loro nei momenti di difficoltà anzichè ricorrere ai farmaci; ho iniziato a raccontarmi di più e a confrontarmi con i compagni che avevano i miei stessi problemi; ho imparato a fidarmi e a togliere le maschere che avevo; ho capito che avevo un'occasione per fare qualcosa per me stessa, che potevo provare ad essere diversa e che essere lucida non era poi così male.
Il mio cambiamento lo devo sia agli operatori che al sostegno dei miei compagni; io sicuramente ho fatto il primo passo ma poi ognuno di loro ha contribuito affinchè diventassi la persona che sono oggi.
Sebbene più volte sia stata tentata di abbondanare il percorso, e nonostante abbia avuto degli screzi con gli operatori che accusavo ripetutamente di non capire il mio dolore, ora devo ammettere che è stato tutto molto utile per dare una svolta alla mia vita.
So che fuori da qui sarà dura e ho paura, paura di non riuscire a camminare da sola, paura dei momenti di sconforto e paura della solitudine; ho capito però che non posso rifugiarmi sempre nelle sostanze per risolvere i miei problemi e ho imparato a chiedere aiuto in modo più funzionale rispetto al passato.
Da questo posto mi porto via il calore ed il sostegno, la compagnia delle persone intorno, la disponibilità ad essere ascoltata e confortata. Lascio con rammarico amici ed operatori, sperando di mantenere con alcuni di loro un buon rapporto anche fuori di qui.
Quando sono arrivata non ero pienamente lucida, non mi interessava esserlo e non ero motivata ad affrontare un percorso di cura. Mi lagnavo ogni giorno, non mi piaceva parlare di me e della mia vita, il mio unico pensiero era quello di avere più farmaci possibile per non pensare, e il mio obiettivo era solo quello di convincere i miei genitori a riaccogliermi a casa.
Queste modalità inizialmente hanno reso difficile il rapporto con gli operatori che inutilmente cercavano di spronarmi ad essere più attiva e a prendermi maggiormente cura di me. Solo con il tempo ho imparato ad accettare il loro aiuto, a parlare con loro nei momenti di difficoltà anzichè ricorrere ai farmaci; ho iniziato a raccontarmi di più e a confrontarmi con i compagni che avevano i miei stessi problemi; ho imparato a fidarmi e a togliere le maschere che avevo; ho capito che avevo un'occasione per fare qualcosa per me stessa, che potevo provare ad essere diversa e che essere lucida non era poi così male.
Il mio cambiamento lo devo sia agli operatori che al sostegno dei miei compagni; io sicuramente ho fatto il primo passo ma poi ognuno di loro ha contribuito affinchè diventassi la persona che sono oggi.
Sebbene più volte sia stata tentata di abbondanare il percorso, e nonostante abbia avuto degli screzi con gli operatori che accusavo ripetutamente di non capire il mio dolore, ora devo ammettere che è stato tutto molto utile per dare una svolta alla mia vita.
So che fuori da qui sarà dura e ho paura, paura di non riuscire a camminare da sola, paura dei momenti di sconforto e paura della solitudine; ho capito però che non posso rifugiarmi sempre nelle sostanze per risolvere i miei problemi e ho imparato a chiedere aiuto in modo più funzionale rispetto al passato.
Da questo posto mi porto via il calore ed il sostegno, la compagnia delle persone intorno, la disponibilità ad essere ascoltata e confortata. Lascio con rammarico amici ed operatori, sperando di mantenere con alcuni di loro un buon rapporto anche fuori di qui.