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Lazio: emergenza alcol, sono 280mila i giovani che ne abusano

Lazio: emergenza alcol, sono 280mila i giovani che ne abusano

LAZIO. EMERGENZA ALCOL: SONO 280MILA I GIOVANI CHE NE ABUSANO
E' quanto emerge dal nuovo rapporto Passi.
Allarme anche per le under 35, sempre più in sovrappeso e meno propense a dedicarsi a sport e attività fisica. Buone notizie, invece, sul fronte della prevenzione oncologica: tra il 2008 e il 2013, 3 donne su 4 tra i 50 e i 69 anni (oltre il 70%), hanno eseguito una mammografia.


Nel Lazio i giovani continuano a bere troppo, mentre chili in eccesso e tendenza a una vita sedentaria sembrano diffondersi nelle classi socioeconomiche più svantaggiate. Sono almeno 280 mila, infatti, i ragazzi di età compresa tra 18 e 34 anni che consumano alcol in maniera smodata, mentre le under 35 sono sempre più in sovrappeso e meno propense a dedicarsi a sport e attività fisica. Sono i dati relativi al quadriennio 2010 /2013 emersi dall’analisi dello stato di salute della popolazione laziale letta attraverso la lente delle disuguaglianze, e proposta nel nuovo rapporto Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) ‘Determinanti di salute e disuguaglianze: i risultati della sorveglianza Passi nel Lazio’ presentato oggi nella Sala Tirreno della sede Regione Lazio in via Rosa Raimondi Garibaldi.


Sul fronte dei programmi di prevenzione oncologica, tra il 2008 e il 2013, 3 donne su 4 tra i 50 e i 69 anni (oltre il 70%), hanno eseguito una mammografia, come raccomandato dalle linee guida; più alta l’adesione nella città di Roma rispetto alla provincia. La ricerca si basa su dati raccolti negli ultimi 6 anni in tutte le Asl del Lazio e fornisce il quadro sulla diseguale distribuzione dei comportamenti a rischio e dell’adozione di misure di prevenzione adeguate. L’obiettivo dello studio è quello di fornire una griglia di dati da utilizzare per orientare gli interventi per migliorare la salute di tutti.


Tanti gli ambiti su cui sono disponibili dati, andamenti e spunti di riflessione: fumo, alcol, sedentarietà, sovrappeso e obesità, rischio cardiovascolare, screening oncologici, vaccinazioni, stato di salute percepito e depressione. Parecchi di questi settori sembrano essere caratterizzati da disuguaglianze, a volte anche piuttosto nette. La mancanza di risorse economiche, un’istruzione carente, un lavoro precario o poco sicuro: sono solo alcuni dei fattori non biologici che possono influenzare la salute, provocando disparità nei comportamenti individuali così come nell’accesso ai servizi di prevenzione sanitaria.


(...omissis...)


Il Rapporto Passi: http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=6187619.pdf


copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=26018


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)