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Le bevande energetiche sono un rischio per i denti: lo rivela uno studio americano

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Le bevande energetiche sono un rischio per i denti
Lo smalto potrebbe essere rovinato dall'uso delle bibite



Il consumo di bevande energetiche potrebbe compromettere la salute dei nostri denti. A dirlo è una ricerca statunitense firmata da scienziati

della Southern Illinois University e pubblicato su Academy of General Dentistry.
Il processo di danneggiamento dello smalto dei denti parte dopo appena cinque giorni di assunzione continuativa delle bevande, fra cui anche gli integratori usati dagli sportivi durante e dopo l'esercizio fisico. Dopo essersi consumato, lo smalto non si riforma più, esponendo così i denti a tutti i rischi del caso, dall'ipersensibilità alla carie. Nell'esposizione dei risultati, i ricercatori americani sono stati molto decisi nel definire l'assunzione di tali bibite "un bagno nell'acido per i nostri denti".
Gli scienziati americani hanno analizzato i livelli di acidità di 22 bibite, divise fra sport drink ed energy drink, immergendo campioni di

smalto in tutte le bevande per 15 minuti e poi nella saliva artificiale per altre due ore. Il test è stato ripetuto quattro volte nel corso

della giornata e per cinque giorni di fila, giungendo alla conclusione che 5 giorni sono sufficienti per produrre alterazioni definitive

dello smalto dentale, anche se vi sono differenze significative fra le bevande energetiche e quelle sportive, essendo le prime potenzialmente

molto più pericolose.
Il dott. Poonam Jain, uno degli autori della ricerca, spiega: "questo tipo di esperimento ha simulato la stessa esposizione a cui una larga

fetta di adulti e giovani americani sta regolarmente sottoponendo i propri denti quando beve queste bibite, credendo che così facendo

migliorerà le prestazioni sportive e il livello di energia. In realtà, queste persone sarebbero a dir poco scioccate se sapessero che stanno

facendo un bagno di acido ai loro denti".
Non sono naturalmente dello stesso avviso i produttori di questo tipo di bibite, come sottolinea David Dabiankov Lorini, direttore di

Assobibe, l'associazione di riferimento dei produttori di bibite analcoliche, che contesta innanzitutto il metodo utilizzato: "di norma le

persone non conservano in bocca per intervalli di 15 minuti qualsiasi tipo di liquido oltre cinque volte al giorno. Inoltre, lo studio non è

stato condotto su esseri umani, ma su campioni di smalto da denti molari estratti, che hanno lasciato immersi nel liquido per lunghi periodi

di tempo e poi è stata usata saliva artificiale, non paragonabile a quella umana: quest'ultima, infatti, neutralizza l'acidità e agisce per

remineralizzare i denti, mentre la sua assenza nell'esperimento ha creato una situazione in cui la formazione di carie è molto più probabile.

Per tutti questi motivi, oltre che per il fatto che la simulazione può essere paragonabile al consumo di quattro bibite al giorno, che non è

però classificabile come normale consumo, i risultati di questo lavoro non possono essere applicati alla vita reale".
Per evitare effetti negativi, tuttavia, è lo stesso Lorini a ricordare il rispetto di alcune regole di buon senso, come una buona igiene

orale quotidiana, un controllo periodico dal proprio dentista e l'utilizzo della cannuccia per l'assunzione delle bevande, per concludere con

un appello alla moderazione dei consumi in senso generale: "è importante invitare i consumatori, specialmente i più giovani, alla moderazione nel consumo non solo di bevande energetiche, ma di qualsiasi alimento - conclude Lorini - ma è comunque da irresponsabili dare la colpa a un singolo alimento o bevanda per il danneggiamento dello smalto e per la formazione delle carie, perché la scienza ci dice che in realtà essi dipendono da molteplici fattori, come l'igiene dentale, lo stile di vita, il regime alimentare e la predisposizione genetica".


Andrea Piccoli


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)