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Le cause degli incidenti stradali, percezione versus realtà: i dati di una ricerca dell'Istituto Piepoli

Le cause degli incidenti stradali, percezione versus realtà: i dati di una ricerca dell'Istituto Piepoli


Sintesi dei risultati della ricerca condotta dall'Istituto Piepoli "Le cause degli incidenti stradali: percezione versus

realtà".
Premessa
Gli incidenti stradali, in Italia, rappresentano la prima causa di morte nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni e sono

determinati da fattori legati al guidatore, al mezzo e alle condizioni stradali, che tra di loro interagiscono. Tra questi, i

fattori legati al guidatore assumono certamente un ruolo predominante. Le statistiche indicano che la responsabilità degli
incidenti stradali sia da attribuirsi per il 90- 95% a dinamiche che registrano il contributo dell'errore umano.
Ci sono diverse scuole di pensiero a tal proposito: c'è chi pensa che il consumo di alcol e droghe sia la causa principale,

chi la velocità, la distrazione o la spavalderia. Ma cosa avviene veramente?
Abbiamo confrontato la percezione degli italiani con i dati ufficiali e quello che emerge è una vera e propria distorsione

percettiva: erroneamente l'alcol, che è una delle cause minoritarie degli incidenti, è percepito come la causa principale.

Nel rapporto che segue ci chiediamo quali soluzioni adottate abbiano finora ottenuto una ricaduta positiva e quali azioni

invece risultano inefficaci.
Inoltre lo studio raccoglie spunti e suggerimenti concreti per contenere gli incidenti. La percezione del fenomeno La

problematica degli incidenti stradali, soprattutto quelli mortali, è fra quelle più sentite in assoluto dall'opinione

pubblica. Nella realtà gli incidenti stradali mortali sono diminuiti sensibilmente, ma l'opinione pubblica sembra non
accorgersene, colpita dalle notizie drammatiche che i media continuano a riportare.
Registriamo in tutte le fasce d'età un elevato livello di preoccupazione per il fenomeno, che interessa particolarmente i

giovani. Proprio i giovani italiani con maggiore frequenza mettono in atto comportamenti a rischio (soprattutto mancato

rispetto dei limiti nei centri urbani e in autostrada e il mancato uso delle cinture di sicurezza per brevi tratti di strada,

ndr) incorrendo in un maggior numero di multe e, sfortunatamente, anche di incidenti stradali.
A livello spontaneo la ricerca evidenzia come parlando di incidenti stradali gli italiani pensino soprattutto alle condizioni

psico-fisiche alterate del conducente.
Paradossalmente l'abbinata: "incidenti mortali = alcol + droga", che di fatto rappresenta solo una piccola minoranza delle

cause degli incidenti, agli occhi dell'opinione pubblica si ingigantisce. Tra le varie bevande alcoliche, sono soprattutto i

superalcolici (79%) seguiti dai cocktail (29%) ad essere indicati come maggiormente responsabili degli incidenti.
Ambivalente la valutazione di birra e mix già pronti: entrambi leggeri, poco costosi ma che proprio per questo si prestano

all'abuso da parte di consumatori immaturi.
Oltre a cause esterne ci si riferisce a condizioni che non riguardano la persona: lo stato della strada e della segnaletica

eventualmente aggravato dalle condizioni meteorologiche.
Per qualcuno condizioni personali inadeguate come l'incapacità alla guida, e questo vale per le persone che hanno preso da

poco la patente e/o persone molto anziane con scarsa capacità di reazione.
L'analisi della serie storica della mortalità per incidente stradale permette di cogliere alcune relazioni forti tra la

dinamica del fenomeno e l'adozione di interventi legislativi e amministrativi.