Le colpe dei grandi...
Le colpe dei grandi...
Lorenzo, diciassette anni, ed Ilaria, ventidue, se ne andavano con il loro scooter per le strade di Firenze. Sono morti tutti
e due, in due incidenti diversi, lei di giorno lui di notte, ad appena dodici ore uno dall'altra. Lorenzo e Ilaria andavano
per la loro strada serenamente. Come per la tragedia e lo strazio di Margaux, Francesca, Mario, Gianmarco in quella rotonda
di via Pistoiese un anno e mezzo fa. Anche questi non sono soltanto incidenti stradali, che fanno parte delle cose dolorose
che possono succedere. Anche questi sono incidenti che non dovevano succedere, ma questa volta i ragazzi non hanno alcuna
responsabilità.
Ilaria è stata uccisa da un furgone che è passato con il rosso. Lo guidava un trentenne. Lorenzo è stato travolto da una moto
che gli è andata addosso per un sorpasso in più. Alla guida un quarantenne, risultato poi positivo all'alcoltest. Questa
volta è dell'irresponsabilità degli adulti che dobbiamo parlare.
Il nostro tempo non separa più le stagioni della vita. Come non esistono più i vestiti da ragazzi e quelli da grandi, e alla
fine abbiamo tutti lo stesso guardaroba, così anche i piaceri e i doveri delle varie età tendono a mescolarsi fino a
sovrapporsi ed ad annullarsi. Non esiste più un'età del gioco e dell'irresponsabilità e una del lavoro e delle
responsabilità, e questa sarebbe anche una cosa bella se si riuscisse a tenere insieme tutto. Cioè se si riuscisse a
divertirsi, rimanendo adulti.
Noi grandi oggi abbiamo molti giochi, che erano negati ai nostri padri, «costretti» dall'età a diventare seri. Per loro al
massimo c'erano gli hobby, quelli da praticare nella cantina di casa il sabato. Oppure gli spettacoli, il cinema il teatro la
musica la letteratura. Ecco, la cultura era il gioco dei grandi, una volta. Mio padre, quando voleva divertirsi, metteva su
un disco, o si leggeva un libro. O faceva qualcosa giù con la legna.
Noi invece abbiamo rivendicato il diritto al divertimento, ed è stata una bella conquista, che troppe volte è diventato un
diritto a comportarci da ragazzi. Siamo tutti su Facebook a cercare vecchi compagni di scuola, abbiamo la playstation, ci
regaliamo una moto, ora c'è anche l'iPad. Ecco, l'iPad è un buon esempio: tutte le cose pensate per gli adulti, sono «anche»
dei giocattoli. Dai telefonini ai computer, dalle nuove automobili alle macchine fotografiche, dalle moto alle telecamere.
L'iPad è il giocattolo per eccellenza: nessuno ha ancora capito davvero a cosa serva, e in un solo giorno sono stati venduti
tutti. Come i Gormiti dei bambini.
La città è piena anche di adulti bambini che fanno sorpassi azzardati, che guidano in stato di ebbrezza, che passano con il
rosso, che sono pericolosamente irresponsabili. Ma sempre pronti a dar lezioni