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Le dipendenze in Toscana: la fotografia al 2010

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NUOVE DIPENDENZE
In Toscana nuove risposte

Risposte assistenziali in grado di soddisfare i bisogni crescenti e sempre più differenziati delle persone con problemi di dipendenza, nuove

strategie e azioni di prevenzione, integrazione sempre più stretta tra pubblico e privato, l'individuazione di nuove iniziative che rendano

concreto il diritto alla cura, al recupero, al reinserimento sociale e lavorativo di quanti hanno problemi di dipendenza. Sono alcuni dei

punti salienti dell'accordo di collaborazione in materia di prevenzione, cura e reinserimento sociale e lavorativo delle persone dipendenti

da sostanze d'abuso, siglato oggi tra Regione Toscana, Ceart (Coordinamento Enti Ausiliari della Regione Toscana) e Asl toscane. L'hanno

firmato l'assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia, il presidente del Ceart Umberto Paioletti e i direttori generali di tutte le

aziende sanitarie. L'accordo, che ha validità triennale, viene finanziato dalla Regione con 2 milioni di euro per ciascun anno (2011-2012-

2013).
In Toscana, come nel resto d'Italia e d'Europa, il fenomeno delle dipendenze è in costante evoluzione: nuove sostanze in circolazione,

notevole abbassamento dell'età dei consumatori, diverse abitudini e luoghi di consumo, assunzione contemporanea di più sostanze, ecc. Dallo studio Edit, condotto nel 2008 dall'Ars, l'Agenzia Regionale di Sanità, sulla popolazione giovanile tra 14 e 19 anni, risulta che quasi 60.000 giovani hanno provato almeno una volta una sostanza illegale, 56.000 fanno uso di cannabinoidi, 10.000 di cocaina, 15.000 sono forti bevitori di alcol.
Il modello toscano in tema di lotta a tutte le forma di dipendenza si basa da anni su una forte integrazione tra sociale e sanitario, tra

pubblico e privato. In Toscana si è realizzato un sistema di servizi diversificati, in grado di rispondere ai diversi bisogni delle persone:

comunità residenziali, centri diurni, centri di accoglienza a bassa soglia, unità di strada, trattamenti clinici specialistici, attività

lavorative e di formazione professionale, momenti legati allo svago e al tempo libero. E' in questo quadro che si inserisce l'accordo firmato

oggi, il terzo nella storia della collaborazione tra Regione e Ceart (che raccoglie 18 enti ausiliari, praticamente la totalità di quelli

presetni in Toscana). Grazie agli accordi precedenti, è stata raggiunta una riqualificazione e riorganizzazione dei servizi residenziali e

semiresidenziali; omogeneità, appropriatezza, qualificazione ed economicità delle prestazioni; l'adeguamento delle risposte assistenziali ai

complessi e mutevoli bisogni nel settore delle dipendenze.
"Il fenomeno delle dipendenze - commenta l'assessore Daniela Scaramuccia - è profondamente cambiato negli ultimi anni. Un'evoluzione

costante, che induce progressivi cambiamenti delle risposte assistenziali e obbliga, oltre a consolidare e migliorare continuamente le

iniziative già in atto, a scoprire nuovi terreni di azione, elaborare nuovi progetti, perché l'azione di contrasto alle dipendenze sia sempre

più appropriata ed efficace. Gli accordi precedenti tra Regione e Ceart hanno prodotto risultati molto positivi in termini di risposte sempre

più adeguate e mirate. E mi sembra importante la ricerca di una condivisione, di una corresponsabilità diffusa tra pubblico e privato su

questo terreno".
"Questo è il terzo accordo che viene siglato tra Regione Toscana e Ceart - dice Umberto Paioletti - e rappresenta la dimostrazione che è

possibile essere insieme tra istituzioni pubbliche e del privato sociale nel processo di miglioramento dei servizi nell'area delle

dipendenze. E' apprezzabile che questo accordo veda anche la firma dei direttori generali delle aziende, a garanzia dell'attuazione dei

principi espressi sui vari territori sui quali operiamo. Questo processo è iniziato molti anni fa e credo si possa affermare con sicurezza

che ha prodotto buoni risultati e che si configura come un'esperienza unica nel panorama nazionale".

Le dipendenze in Toscana: la fotografia al 2010

Nel 2010, sono state 23.999 le persone in carico ai servizi, così suddivise in base alle dipendenze:
13.990 tossicodipendenti
4.822 alcolisti
4.800 tabagisti
387 giocatori d'azzardo patologici

In base allo studio Edit sui consumatori di sostanze stupefacenti illegali e legali nella popolazione giovanile (14-19 anni), svolto nel 2008

dall'Ars, l'Agenzia Regionale di Sanità:
- qualsiasi sostanza illegale: 58.888 giovani (34.131 maschi; 24.757 femmine)
- Cannabinoidi: 56.079 giovani (32.425 maschi; 23.655 femmine)
- Cocaina: 10.113 giovani (6.467 maschi; 3.646 femmine)
- Amfetamine (incluso ecstasy): 7.319 (di cui 5.030 maschi e 2.289 femmine)
- Allucinogeni (LSD): 6.626 (di cui 4.760 maschi e 1.865 femmine)
- Eroina: 1.402 (di cui 808 maschi e 593 femmine)
- Tabacco: 24.495 (di cui 13.473 maschi e 11.022 femmine)
- Alcol a rischio: 15.341 (di cui 8.982 maschi e 6.359 femmine)

Nel 2010, la spesa per l'assistenza residenziale e semiresidenziale è stata di 16.344.182 euro (10.422.446 per assistenza nelle comunità

gestite dagli enti ausiliari; 3.798.394 per assistenza nelle comunità gestite dai Sert; 2.123.342 per assistenza in comunità fuori regione).
Sono 41 i SerT (Servizi per le Tossicodipendenze) in Toscana, di cui 1 a Sollicciano.
Sono 18 gli Enti Ausiliari che aderiscono al Ceart (praticamente la totalità, configurandosi così come una realtà unica a livello nazionale).
Sono 54 le comunità residenziali: 41 gestite dagli enti ausiliari e 13 dai SerT. Con un'offerta complessiva di 1.120 posti letto.01/07/2011

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(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)