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Le droghe che inconsapevolmente assumiamo ogni giorno

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Le droghe che inconsapevolmente assumiamo ogni giorno

E' risaputo che le droghe pervadono tutta la nostra società e il loro abuso è dilagante.
Le autorità dovrebbero vigilare sulla salute pubblica e invece non solo si girano dall'altra parte incuranti del problema, ma

ci speculano sopra guadagnando cifre da capogiro.
Ma di cosa stiamo parlando?
Questo non è il classico articolo sulle droghe tradizionali: cocaina, eroina, hashish, marijuana, ecc., ma sulle droghe che

inconsapevolmente assumiamo ogni giorno, tutti quanti, che ci piaccia o non ci piaccia!
Se pensate che il fenomeno non vi tocchi, leggete con molta attenzione!
Le droghe affascinano perché alterano la nostra percezione, la capacità di vedere e sperimentare il mondo. Vi sono vari modi

per ottenere più o meno lo stesso effetto: cantare, ballare, digiunare, ridere, meditare, leggere, fantasticare, ecc.
Ma la droga è certamente molto più rapida, veloce e...proibita.

Dall'alba dei tempi l'uomo cerca e sperimenta sostanze psicotrope con le motivazioni più variegate, eccone qualcuna:
- Espandere la propria coscienza per vedere il mondo con occhi diversi;
- Pratiche di tipo religioso: la marijuana e molte piante allucinogene vengono usate in India e da altre popolazioni

indigene;
- Per curare malattie: oppio, cocaina, morfina marijuana e alcol sono stati i pilastri della medicina ottocentesca e

venivano usati per qualunque cosa, dai dolori mestruali all'epilessia. Alla fine dell'Ottocento la cocaina veniva

pubblicizzata come medicina miracolosa mentre il vino alla coca fu il farmaco più prescritto in assoluto;
- Stimolare la creatività: Charles Baudelaire usava hashish e oppio, il collega Alexandre Dumas si univa a lui negli

esperimenti con l'hashish. Lo scrittore americano Edgar Allan Poe faceva uso di oppiacei e parte della sua bizzarria

descrittiva, derivava proprio da esperienze con la droga. I primi scritti di Sigmund Freud furono ispirati dalla cocaina, e

lui stesso ne incoraggiò il consumo;
- Fuggire dalla noia, disperazione e migliorare l'interazione sociale;
- Fuggire dal mondo e dai problemi quotidiani, isolandosi artificialmente.
DROGHE ENDOGENE
Il corpo umano, soprattutto nel cervello e in certe ghiandole, produce potenti sostanze chimiche che hanno effetto sull'

umore, pensieri e azioni: le endorfine.
Le endorfine sono sostanze stupefacenti che causano molti effetti tipici degli oppiacei, tra cui euforia, stato di benessere

e riduzione del dolore.
L'essere umano oltre a queste droghe oppiacee, genera anche i propri stimolanti (adrenalina o noradrenalina) e i propri

sedativi (serotonina e GABA), questi ultimi in grado di rallentare la trasmissione nel sistema nervoso centrale (SNC).
Probabilmente siamo anche in grado di produrre i propri psichedelici, come per esempio la D.M.T. (dimetiltriptamina), poiché

è stato dimostrato che la ghiandola pineale, secerne ormoni con una struttura molecolare molto simile.
In pratica, non ci facciamo mancare nulla: eccitanti, stimolanti, psichedelici e sedativi!
Adesso, dopo questa certamente incompleta introduzione, osserviamo da vicino le droghe che tutti noi usiamo inconsapevolmente

ogni giorno. Droghe che agendo nel cervello possono avere degli effetti dirompenti sul comportamento e sul nostro modo di

pensare.
STIMOLANTI
La famiglia degli stimolanti, lo dice il nome stesso: stimolano, fanno sentire più vigili ed energici, eccitano in pratica il

SNC.
I nervi comunicano tra loro mediante impulsi elettrochimici. Un impulso è una vera e propria scarica elettrica che si muove

velocissima lungo la fibra di un neurone. Tale fibra può terminare in un muscolo, una ghiandola o in un altro neurone, ma c'è

sempre un minuscolo spazio tra la fine della fibra nervosa e la cellula seguente.
Per riempire questo spazio, la fibra rilascia piccole quantità di sostanze chimiche (neurotrasmettitori) che influiscono

nella cellula che segue.
Alcuni neurotrasmettitori sono forti stimolanti, che inducono le cellule muscolari a contrarsi, le ghiandole a secernere e

altri neuroni a rilasciare scariche elettriche.
Il più comune neurotrasmettitore stimolante è la noradrenalina o norepinefrina.
In pratica gli stimolanti agiscono così: fanno rilasciare alle fibre la noradrenalina oppure altri neurotrasmettitori che

eccitano il sistema.
Pertanto l'effetto stimolante che percepiamo nel corpo è il semplice risultato dell'energia chimica del corpo che va ad agire

nel sistema nervoso. Lo stimolante induce l'organismo a consumare questa energia prima e in maggiore quantità rispetto alla

norma. Questo è il motivo per cui dopo l'effetto stimolante (illusorio e apparente), si è molto più stanchi e scarichi di

prima e servono altri stimolanti per tirarsi su, in un circolo vizioso perverso e deleterio!
Zucchero - Mentre il nostro corredo genetico si è sviluppato in un contesto nutrizionale in cui si consumava (nel

Paleolitico) procapite solo 2 kg all'anno sottoforma di miele, siamo passati a 5 kg di zucchero nel 1830 per giungere a 70 kg

alla fine del secolo scorso!
Lo zucchero bianco è una sostanza innaturale tra le più tossiche in commercio. Basta sapere che viene prodotto con latte di

calce (che provoca la distruzione di tutte le sostanze organiche utili: proteine, enzimi, sali, ecc.), poi trattato con acido

solforoso per eliminare il colore scuro, poi subisce altri processi, dove viene filtrato, decolorato, centrifugato, per

venire alla fine colorato con blu oltremare e blu idantrene (proveniente dal catrame, quindi cancerogeno).
La polvere bianca che si ottiene è sterile, completamente morta e dentro il nostro corpo per essere assimilata e digerita,

sottrae vitamine e minerali (calcio da ossa e denti: osteoporosi e carie) per ricostruire almeno in parte quell'armonia di

elementi distrutti dalla raffinazione. Questo processo acidifica il terreno biologico.
Una recente ricerca condotta da Bart Hoebel del Princeton Neuroscience Institute, ha scoperto che lo zucchero crea una vera e

propria dipendenza e sintomi di astinenza simili a quelli provocati da altre droghe.
Nel cervello, quando si assume zucchero, avvengono dei cambiamenti neurochimici che fanno aumentare la dopamina, e questa è

la ragione per cui quando si viene privati improvvisamente della dose zuccherina giornaliera, si genera una vera e propria

crisi di astinenza.
Prima crea una stimolazione e poi c'è la fase depressiva che crea stati di irritabilità.
Questo è causato dal rapidissimo assorbimento dello zucchero nel sangue che fa salire la glicemia, e costringe il pancreas a

secernere insulina. Tale ormone fa scendere bruscamente la glicemia (malessere, sudorazione, irritabilità, debolezza) con

bisogno di mangiare ancora zuccheri per sentirsi meglio.
Ma non finisce qua.
Il biologo tedesco Otto Heinrich Warburg è stato insignito il Premio Nobel per la medicina per aver scoperto che il

metabolismo dei tumori maligni dipende in gran parte dal loro consumo di glucosio (forma che assume lo zucchero una volta

digerito, metabolizzato).
Ingerendo infatti zucchero o farine raffinate (pasta, pane, biscotti, grissini, ecc.), si alza il tasso di glucosio (aumenta

la glicemia) nel sangue e l'organismo libera oltre all'insulina, come abbiamo visto, l'I.G.F. una molecola con proprietà che

stimolano la crescita cellulare.
In parole povere lo zucchero è la benzina dei tumori.
Caffè - La caffeina è lo stimolante naturale più diffuso e si trova in molte piante.
Il caffè sarebbe stato scoperto dai nomadi etiopi che avevano notato come i propri animali domestici diventavano più vivaci

dopo aver mangiato il frutto degli alberi del caffè. Quando provarono a mangiarne i semi, diventarono tutti più briosi, ma

alla fine, impararono a ricavare una bevanda dai semi tostati.
All'epoca però il caffè veniva usato solo nelle cerimonie e riti religiosi. Si incontravano una notte alla settimana,

bevevano grandi quantità di caffè e rimanevano svegli a pregare e salmodiare.
Il caffè è un forte stimolante: irrita le mucose dello stomaco e vescica (che secernono poi muco per difendersi), procura

cattive digestioni gastrointestinali e impedisce una corretta assimilazione dei principi nutrizionali. E' uno dei principali

distruttori di batteri acidofili nell'intestino, con tutte le conseguenze del caso, e nemico numero uno per reni e fegato.
Negli Stati Uniti, dove se ne consumano grandi quantità non è un caso che le marche di antiacidi è pari a quello delle marche

del caffè.
Nella nostra società la dipendenza dal caffè è fortissima: molti consumatori non riescono a pensare con chiarezza al mattino

e nemmeno andare in bagno senza la dose quotidiana. Soffrono veri e propri sintomi di astinenza se smettono di prenderlo. La

reazione di astinenza comincia 24-36 ore dopo l'ultimo caffè, e i sintomi sono mal di testa, nausea, irritabilità, apatia e

vomito. Per fortuna i sintomi durano da 36 a 72 ore, ma scompaiono rapidamente.
Johann Sebastian Bach ne era assuefatto, non a caso magnificò la bevanda con la "Cantata del caffè". Lo scrittore francese

Honoré de Balzac, non riusciva a lavorare senza bere una specie di brodaglia densa che gli procurava dolori e crampi allo

stomaco.
Thé - Il thé non è irritante quanto il caffè ma è sempre un potente stimolante.
Il suo principio attivo si chiama teofillina, e tra gli effetti nell'organismo, quando lo si beve in quantità, vi è

nervosismo, agitazione e insonnia.
Essendo un eccitante, vale la stessa cosa appena vista per il caffè.
Cola - La cola è un seme o noce dell'albero della cola che contiene caffeina. Il loro gusto è molto amaro, ed è per questo

che in commercio la cola viene addizionata di zucchero.
La deleteria combinazione zucchero/caffeina, nelle bibite analcoliche gassate, è particolarmente capace di dare assuefazione

e questo i produttori lo sanno molto bene.
I genitori per tanto dovrebbero sapere che tali bibite sono droghe velenose capaci di influire sulla salute fisica e lo stato

d'animo.
Guaranà - Il guaranà è ricavato dai semi di un arbusto della giungla brasiliana.
Contiene più caffeina del caffè e viene usata per produrre bevande gassate oppure integratori stimolanti.
Mate - In Argentina la bibita alla caffeina più diffusa è il Mate, ricavato dalle foglie dell'ilice.
Cioccolato - Una delle più note fonti di caffeina è il cioccolato, anch'esso ricavato dai semi di un albero. Il cioccolato

contiene molto grasso ed è così amaro che deve essere mescolato con tanto zucchero per renderlo gradevole al palato.
Oltre alla caffeina, contiene teobromina (alcaloide), sostanza affine e con effetti eccitanti analoghi. Vale lo stesso

discorso per il caffè con l'aggravante che il cioccolato ha un altro alcaloide e viene zuccherato.
Tabacco - Il tabacco è una delle piante stimolanti più potenti che si conoscano e la nicotina, il suo principio attivo, una

delle droghe più tossiche in assoluto.
Un normale sigaro contiene una quantità di nicotina sufficiente a uccidere parecchie persone (il tabacco che brucia ne

distrugge gran parte).
La nicotina è talmente forte e pericolosa che l'organismo umano sviluppa rapidamente una certa tolleranza per proteggersi.
Sotto forma di sigarette, il tabacco è una delle droghe che in assoluto provoca più assuefazione: è pari al crack! Sembra

incredibile, ma è più difficile liberarsi dell'abitudine di fumare sigarette che smettere di assumere eroina o alcol.
Inalato a fondo, il fumo porta nicotina concentrata ai centri vitale cerebrali in pochi secondi, più velocemente di quanto

impieghi l'eroina iniettata. Questo spiega perché fumare provoca un'assuefazione così rapida.
Per tutto il Novecento le autorità incoraggiavano l'uso di questa droga, con il pretesto che favoriva la concentrazione e il

rilassamento.
Negli anni Cinquanta non era strano vedere i medici pubblicizzare particolari marche capaci di dare "sollievo alla gola".
Verso la fine del secolo scorso, la posizione della società cambiò nei riguardi del tabacco.
Oggi, nonostante siano risaputi tutti i pericoli, i governi del mondo, dal commercio di questa droga tremenda ci guadagnano

moltissimi miliardi ogni anno, addirittura quello degli Stati Uniti sostiene l'industria del tabacco con fondi pubblici