Le droghe spopolano. E quindi?
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di Simone Feder
Penso sia proprio questo l'interrogativo che il comune cittadino si pone di fronte ai dati che periodicamente vengono presentati dalle più svariate agenzie. Da ogni parte vengono pubblicati in continuazione dati degli osservatori che mettono in risalto il trend di crescita ormai costante dell'uso di sostanze nel nostro paese e che riempiono tabelle e box nei giornali quotidiani con titoli allarmanti o provocatori.
Possiamo forse meravigliarci di questo?
Oggi la cocaina si trova ad ogni angolo come la coca cola, la marijuana è coltivata da molti ragazzi che negli smart shop o via web trovano i semi e tutto l'occorrente necessario, l'eroina è acquistata e fumata da sempre più giovanissimi. E per tutte il loro prezzo continua a diminuire. Per non parlare poi dell'abuso di alcol spesso minimizzato e considerato come ‘normale' da molte persone che non riescono ad essere preoccupate della quantità di giovani che dalle 17 alle 20 nei supermercati acquistano sostanze alcoliche o che trascorrono le loro serate in un limbo etilico per sentirsi più forti e sopportare la quotidianità.
Inoltre è ancor più sorprendente come certi comportamenti non vengano considerati dai vari osservatori come dipendenze e quindi non rientrano nelle statistiche ufficiali.
Mi riferisco, per esempio, alla dipendenza da internet o a quella ancor più rovinosa da videopoker. Provate a monitorare dentro i vari bar della città quante sono le persone che sperperano soldi e soldi alle famigerate macchinette, osservate il loro comportamento e poi cerchiamo di capire cosa intendiamo quando si parla di dipendenza.
Quindi, ci si chiede, dopo l'allarmismo e la preoccupazione di questi dati, che fare? Aspettiamo ‘con ansia' i prossimi che ci riveleranno le nuove mutazioni del fenomeno, che ci spaventeranno ancora di più rivelandoci quanto le cose stanno cambiano solo in peggio.
Io credo sia ora di smettere di porre interrogativi senza dare risposte, di evidenziare delle statistiche che mettono solo in risalto che il sistema di risposta sta fallendo e continua la sua discesa.
Perché è proprio così, se ogni anno il trend dei consumi aumenta dobbiamo prima di tutto mettere seriamente in discussione il nostro tipo di risposta di fronte a tale fenomeno, perché se tutto questo è vero stiamo sbagliando rotta e non possiamo sentirci fieri di evidenziare dati di un sistema fallimentare e di un disagio che ci sta travolgendo.
Prendiamo in considerazione in primis la valutazione dei nostri interventi, non possiamo esimerci dal chiederci che cosa oggi dà risposte efficaci e che cosa invece non funziona in risposta al fenomeno delle dipendenze. Quali sono gli interventi che devono essere sostenuti e quali che bisogna fermare? Quale metodo funziona? Quale modello perseguire nei nostri approcci metodologici?
‘Stai in trincea' mi ha scritto un musicista dipendente per ricordarmi quanto a volte, persi dietro i nostri dati e statistiche, siamo lontani dal campo dove stanno le persone che soffrono.
Ebbene mi accorgo sempre di più che la risposta alla domanda ‘quindi che fare' si trova solo stando con i giovani, crescendo con loro e con le loro difficoltà, condividendo le fatiche per uscire da quel disagio.
Stare sul campo ti porta per forza a vedere le statistiche un po' in modo critico e arrabbiato. Come mi arrabbio quando penso alle tante comunità strapiene di giovani che a 20 anni sono già alla frutta e devono lottare per riappropriarsi di un futuro che stanno perdendo prima di averlo vissuto.
Possiamo mai considerarci contenti perché le comunità sono piene di giovani, loro che dovrebbero essere la nostra speranza di domani?
E allora che fare?
Aggredire il fenomeno fin dalla sua nascita oggi può risultare vincente. Oggi in struttura abbiamo giovanissimi che da poco hanno iniziato e per loro sono necessari tempestività, snellezza burocratica, flessibilità...Con la delibera della regione Lombardia sul libero accesso alle comunità possiamo dire che tutto ciò sta in parte avvenendo, ma è necessario che tutta la comunità locale si prenda cura dei disagi dei loro cittadini e di ciò che disagio ancora non è ma potrebbe diventare.
Bandire l'indifferenza dilagante deve essere ciò che ci accompagna nel rispondere a questa domanda ‘quindi che fare'.
Oggi chi vive un disagio soffre e la rete territoriale è essenziale così come il lavoro con le famiglie e con le istituzioni scolastiche.
Sebbene oggi i giovani diventano grandi sempre di più con il fai da te perché si trovano davanti un mondo pieno di adulti spaventati che non si accorge e non sa prendere posizioni, mi sento sempre di più di dire che saranno i giovani che salveranno i giovani ma in tutto questo noi non possiamo non essere presenti.
Simone Feder
Giudice Onorario co Tribunale dei Minori di Milano
Coordinatore Area Adulti Dipendenze
Comunità Casa del Giovane
Via Lomonaco 43 Pavia
3486005291