Le nuove dipendenze: superenalotto e Gratta&Vinci
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Entrare in un tabacchino a comprare le sigarette è diventata quasi un'impresa, bisogna farsi largo tra le signore anziane e di mezza età riversate sul bancone del negozio a grattare il biglietto
appena acquistato, il biglietto che
potrebbe cambiargli la vita o diversamente, come spesso accade, prosciugargli la pensione.
Poco distante, dietro un vetro, la commessa addetta alle giocate del superenalotto invita alla calma minacciando di chiudere la macchinetta, infrangendo così, il sogno di quelle persone di tutte le età, che in fila e con i numeri in mano, aspettano impazienti il loro turno.
La febbre dell'oro è tornata, e questa volta rischia di mietere più vittime di quelle che ha sparso in giro per il vecchio West, solo che questa è l' Italia, e soprattutto è un'Italia in preda ad una crisi economica senza precedenti.
Con la legge finanziaria 2005 prende il via la nuova normativa sui videopoker e sugli apparecchi da divertimento ed intrattenimento art. 110, comma 7, del T.U.L.P.S. ( 9 febbraio 2005) che vieta l'uso di macchinette con vincita in denaro e introduce quelle senza alcuna vincita.
Lo Stato così credeva di arginare il dramma della dipendenza dal gioco d'azzardo, che senza pietà, ha mandato sul lastrico migliaia di famiglie italiane con conseguenze devastanti, un dramma terribile che solo chi lo ha vissuto può realmente capire quanto sia più distruttivo addirittura dell'alcolismo e della tossicodipendenza, proprio perché va ad intaccare non solo la persona malata, ma l'intero nucleo familiare.
Lo Stato però non aveva fatto i conti con "le nuove dipendenze", ossia Gratta e Vinci e Superenalotto, veri e propri giochi d'azzardo legalizzati che ogni giorno attirano sempre più partecipanti grazie anche alla pubblicità continua dei mass-media.
Messi in bella vista con le loro grafiche invitanti, i gratta e vinci ed il superenalotto hanno senza dubbio un ruolo principale nella dipendenza da gioco degli italiani che riempiono continuamente le casse dello Stato, responsabile, di aver vietato i videopoker, ma legalizzato un gioco d'azzardo ancor più pericoloso perché va a colpire un bacino capillare di popolazione con milioni di giocatori, molti dei quali, rimangono vittime della dipendenza.
Sembrerebbe assurdo, ma recenti studi psicologici affermano che gli inoffensivi Gratta e Vinci insieme al Superenalotto, hanno portato, portano e porteranno migliaia di persone a commettere azioni incomprensibili ed inaspettate, suicidio compreso.
Alcune Asl italiane hanno addirittura istituito un servizio di assistenza per giocatori patologici e gli esperti spiegano che la situazione economica che stiamo attraversando ha provocato un ulteriore boom di vendite dei biglietti della fortuna, perché se la sorte non è favorevole sul lavoro, magari lo sarà nell'azzardo, per quanto legalizzato. Quando un popolo scivola lentamente nel baratro della povertà è ovvio che in qualche modo debba reagire.
Lo Stato, invece di preoccuparsi come uscire da questa crisi nera, propone Gratta e Vinci per tutti i gusti, con la certezza che milioni di italiani cadranno nella tentazione di guarire dalla miseria, ma il risultato certo è quello che oltre alla malattia, anche se latente, si aggiunge la disperazione della mancata vincita.
Il Gioco d'Azzardo Patologico (GAP) è una malattia mentale che è stata classificata dall'Associazione Psichiatra Americana (APA American Psychiatric Association) all'interno dei "Disturbi del controllo degli impulsi" e che ha grande affinità con il gruppo dei Disturbi Ossessivi-Compulsivi (DOC) e soprattutto con i comportamenti d'abuso e le dipendenze.
I giocatori compulsivi o patologici sono perciò quegli individui che si trovano cronicamente e progressivamente incapaci di resistere all'impulso di giocare. Il loro comportamento compromette e distrugge le loro relazioni personali, matrimoniali, familiari e lavorative.
Non presentano caratteristiche somatiche, di età, di sesso o di classe sociale che li rendano "riconoscibili".
Tuttavia, dal punto di vista psicologico, più frequentemente sono individui con struttura della personalità narcisista, dipendente e impulsiva. Spesso, sotto una facciata boriosa, nascondono un'autostima molto bassa.
La prima domanda che si pone una persona che si è rovinata con il gioco è: "Ma perché non mi sono fermato prima?"
Brevi nozioni di psicologia sicuramente fondamentali per comprendere come effettivamente, quella del gioco, sia una malattia riconosciuta dalla medicina mondiale, malattia dalla quale è molto difficile guarire senza un aiuto competente, malattia che non si contrae solo su un tavolo da poker affermano gli esperti, anzi.
Comunque rimane di fondamentale importanza riconoscere di essere malati ed accettare di farsi curare, anche perché, i 139 milioni di euro attualmente in palio al superenalotto, non è detto che saranno vinti dal popolo.