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News di Alcologia

Le strategie degli organismi sovrazonali ed internazionali sull'alcol e le indicazioni per il luoghi di lavoro

Le strategie degli organismi sovrazonali ed internazionali sull'alcol e le indicazioni per il luoghi di lavoro

LE STRATEGIE DEGLI ORGANISMI SOVRANAZIONALI ED INTERNAZIONALI SULL’ALCOL E LE INDICAZIONI PER I LUOGHI DI LAVORO


Introduzione
Il consumo di alcol rappresenta, a livello mondiale, una priorità per la salute pubblica,
causando, ogni anno, il decesso di circa 2,5 milioni di persone, con una significativa percentuale di giovani [1]; esso rappresenta, nel mondo, la terza causa di malattia e morte prematura, dopo il basso peso alla nascita ed il sesso non sicuro [2].


L’alcol è causa rilevante di circa 200 patologie di cui alla Classificazione Internazionale delle Malattie ICD-10 [codici alla terza cifra] e per 30 di esse risulta essere “causa necessaria” [3]. Sono gli abitanti della Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) a registrare il primato del consumo di alcol pro capite a livello globale; dati riferiti al 2004 rilevano che l’alcol è ritenuto responsabile di 120 mila morti premature all’anno (1 su 7 tra gli uomini e 1 su 13 tra le donne) nella fascia di età 15-64 anni [3].


L’alcol risulta il terzo principale fattore di rischio per mortalità - preceduto da fumo di tabacco ed ipertensione - rappresentando, in considerazione degli anni di vita persi a causa di morte prematura e di disabilità, il 10,8% del carico di malattia; pertanto, è oggi considerato uno dei cosiddetti “maggiori fattori di rischio evitabile” [3].


I costi tangibili riferiti al consumo di alcol sono stati stimati in 125 miliardi di euro nel 2003 e, di questi, circa 59 miliardi di euro riguardano la perdita di produttività derivante da assenteismo, disoccupazione ed anni di lavoro persi a causa di morte prematura. I costi intangibili dell’alcol - che descrivono il valore che gli individui attribuiscono alla sofferenza e alla morte - all’interno dell’Unione Europea sono stati stimati in 270 miliardi di euro [4].


Oltre all’importante costo per la società - stimato tra il 2% ed il 5% del Prodotto Interno Lordo [PIL] - si evidenzia altresì il rilevante ruolo dell’alcol in problematiche sociali, quali, ad esempio, la criminalità in generale, la violenza domestica, gli incidenti stradali e gli infortuni sul lavoro.


Ormai da diversi decenni, l’Unione Europea (UE) e l’OMS, in considerazione dell’impatto sanitario, sociale ed economico dell’alcol, sono impegnate nella definizione e nella successiva diffusione di strategie di intervento da raccomandare agli Stati membri al fine di fronteggiare, in modo condiviso ed integrato - pur nel rispetto delle influenze culturali locali - l’abitudine del consumo dannoso di alcol.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://siti.inail.it/rivistainfortunimalattieprofessionali/singolifascicoli/singolifascicoli/2014/som-1-14/doc_som_1_14/Persechino.pdf?


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)