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Lecce: progetto di prevenzione "ETILstop"

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ETILStop. Un progetto per la prevenzione contro l'alcolismo che ha coinvolto alcune scuole di Lecce

Ieri, 10 maggio 2012, presso l'Auditorium della succursale dell'Istituto "Antonietta De Pace" si è svolto l'incontro conclusivo del progetto di educazione alla salute ETILStop. Il progetto, rivolto principalmente alle fasce d'età maggiormente colpite dal problema, ha lo scopo di informare e fare prevenzione su uso e abuso di sostanze alcoliche tra i giovani - dagli 11 ai 20 anni -, dialogando con i ragazzi e cercando di capire le motivazioni che spingono loro ad affogare sentimenti e pensieri nell'alcol. L'Associazione Progetto Donna, in collaborazione con l'Assessorato alla Sanità del Comune di Lecce, ha realizzato alcuni appuntamenti in sei Istituti Scolastici della città salentina - l'I.T.C. 'O.G. Costa', l'I.T.S. 'Galileo Galilei', la Scuola media 'Dante Alighieri', l'Istituto Artistico 'Giuseppe Pellegrino', l'IISS 'Antonietta De Pace', il Liceo Scientifico 'Banzi Bazoli' -, svoltisi nei mesi di febbraio, marzo e aprile.


L'interesse rivolto alla dipendenza dall'alcol è dovuto principalmente all'allarme sociale, all'aumento del coma etilico, spesso irreversibile, alle conseguenze dovute alla mancanza di lucidità e perdita del controllo.


Durante la mattinata di ieri, numerosi sono stati gli interventi, sia di esperti come Rita Sarinelli, sociologa-psicologa e referente del Progetto, la pedagogista del SER.T ASL di Lecce Antonia Petracchi, Elena Raggio Vice Questore aggiunto della squadra mobile di Lecce - che ha spiegato brevemente la normativa, rinnovata nel 2010 perché non ritenuta adeguata, nei confronti di chi guida in stato di ebbrezza -, sia di persone che hanno voluto condividere la propria esperienza a testimonianza del pericolo reale procurato dall'alcol. Come ogni sostanza psicoattiva esso modifica il funzionamento del nostro cervello e perciò la nostra percezione della realtà, per tale ragione l'OMS (organizzazione mondiale della sanità) considera l'alcol una droga che, al contrario di quanto credono i ragazzi, dà dipendenza e i suoi effetti sono paragonabili a quelli dell'eroina. I problemi provocati dalle sostanze alcoliche sono numerosi: da quello fisico a quelli sociali: esso infatti «induce alla perdita di personalità arrecando danni serissimi. L'individuo si rinchiude in se stesso, ha un'alterazione del comportamento e nei rapporti interpersonali, compromettendo amicizie e lavoro».


Perché si beve? Le ragioni sono varie, innanzi tutto per il desiderio di trasgredire le regole imposte dagli adulti, per il bisogno di sentirsi indipendenti, per il piacere del rischio, per la mancanza di interessi, per la scarsa autostima e per la dipendenza dal gruppo. Forse anche per l'"indifferenza" dei genitori nei confronti dei figli che chiedono, a modo loro, comprensione, affetto e sicurezza.
Mi hanno molto colpito le slide iniziali che hanno raccontato la storia di una ragazza, le cui parole sussurrate sono state raccolte da un giornalista. Il suo è il testamento morale indirizzato alla madre: lei ha ascoltato i consigli e la sua coscienza, non ha bevuto perché doveva guidare e, pochi istanti dopo aver avuto un incidente grave, lei chiede «allora perché il ragazzo che ha provocato l'infortunio ha potuto bere e "fumare" e io devo morire?» Già perché lei? Questo è uno dei tanti interrogativi che i ragazzi di oggi si dovrebbero rivolgere. Perché i danni provocati dall'alcol non si limitano a colpire chi beve, ma molto spesso anche persone innocenti che si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato. La giovane età porta a non comprendere appieno le conseguenze dei propri gesti: anche la bravata di una serata può rovinare la vita, non solo la propria. Inoltre, la perdita delle inibizioni e dell'autocontrollo portano spesso a comportamenti aggressivi e aumentano la predisposizione ad atti di violenza.
E allora ne vale la pena? Sicuramente no!

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)