Lecce: una ricerca sui i giovani e l'alcol
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Lecce (Salento) - "Si beve già a 13 anni, in casa e in assenza dei genitori. Siamo in tempo per reagire: creare rapporti più saldi all'interno della famiglia, costruire relazioni virtuose tra coetanei e con le istituzioni, a partire dalla scuola. Questa può essere una ricetta da cui partire".
Così la vice presidente e assessore alla Qualità sociale della provincia di Lecce Loredana Capone "fotografa" i dati emersi dalla seconda ricerca sociale "I giovani e l'alcol", realizzata nell'ambito della III edizione "Only life...con un bicchiere in meno". Novità di quest'anno: l'indagine è stata allargata agli studenti delle scuole medie salentine.
"La battaglia contro l'abuso di alcool tra i giovani e i giovanissimi è ancora lunga. I nuovi dati di "Only Life" segnalano un incoraggiante aumento della percezione del rischio e una maggiore attenzione del problema da parte delle famiglie. E' segno che il lavoro che abbiamo svolto con le scuole e decine di migliaia di studenti e genitori evidentemente comincia a dare i suoi frutti. La famiglia, i giovani, la società, gli insegnanti, il mondo della cultura e del divertimento devono prendere atto che quello dell'abuso di alcool è un problema sociale".
"Se siamo riusciti, attraverso "Only life", a diffondere maggiore consapevolezza e informazione, tuttavia, ancora lungo è il percorso che ci deve vedere impegnati ad evidenziare i concetti di limite, di uso ed abuso e a sensibilizzare ulteriormente i giovani e le famiglie".
"Occorre quindi - conclude la vice presidente - Capone proseguire con un percorso che aiuti lo sviluppo individuale e sociale di ognuno di questi ragazzi, che supporti la loro autostima e riscopra la fiducia nella società, nella famiglia, nelle istituzioni e nella scuola".