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Legal Highs:il boom delle nuove droghe

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BOOM DI NUOVE DROGHE ONLINE, IN CALO COCAINA E CANNABIS

Cresce in modo esponenziale in Europa l'immissione sul mercato di nuove sostanze psicoattive non controllate e spesso vendute come 'droghe  legali' (legal highs).
Se nel 2009 erano state 24 le nuove sostanze notificate, nel 2010 ben 41 e i dati preliminari per il 2011 parlano di 39 gia' segnalate

attraverso il sistema di allerta rapida europeo che tiene sotto controllo oltre 150 sostanze.
I dati sulle nuove droghe e sulla loro diffusione in Europa sono contenuti nella Relazione annuale 2011 dell'Oedt (Osservatorio europeo delle

droghe e delle tossicodipendenze) presentata questa mattina a Lisbona. Uno studio realizzato proprio dall'Oedt nel luglio 2011 sui

rivenditori online di 'droghe legali' ha individuato 600 negozi con un'ampia gamma di nuovi prodotti messi in vendita. In molti di questi

siti i rivenditori riportano restrizioni riguardanti la consegna dei prodotti acquistati o clausole di esonero della responsabilita' e

avvertenze legate alla salute. La rapida diffusione di nuove droghe, si legge nella relazione, sta spingendo i paesi Ue a ripensare e

rivedere alcune delle loro risposte standard al problema della droga. Nel 2010, ad esempio, Irlanda e Polonia hanno rapidamente approvato una legislazione per limitare la libera vendita di sostanze psicoattive non controllate ai sensi delle leggi sulla droga. Mentre la Commissione

europea sta attualmente riesaminando il modo in cui l'Europa controlla e agisce sulle nuove sostanze per garantire che l'aggiornamento e

l'idoneita' delle risposte.
Secondo i dati riportati nel documento dell'Oedt e riferiti al 2009, sono oltre 23 milioni gli europei che hanno provato una droga sintetica.

In particolare, quasi 11 milioni hanno provato l'ecstasy e 2,5 milioni l'hanno consumata nell'ultimo anno; circa 12,5 milioni, invece, sono

coloro che hanno assunto anfetamine almeno una volta nella vita e circa 2 milioni quelli che le hanno prese nell'ultimo anno. I dati degli

ultimi cinque anni indicano che il consumo di ecstasy e anfetamine tra i giovani adulti (15-34 anni) e' complessivamente stabile o in calo.
A proposito delle anfetamine, la relazione sottolinea come l'Europa sia tuttora il piu' grande produttore mondiale, mentre il notevole

consumo di metanfetamina e la sua offerta sono stati storicamente limitati alla Repubblica ceca e alla Slovacchia.
E' stabile il consumo medio di droga in Europa, dove la cocaina sembra aver raggiunto picco massimo della sua popolarita' per poi iniziare a

veder scendere i tassi di consumo.
In discesa anche i consumi giovanili di cannabis.
Negli ultimi dieci anni la cocaina si e' affermata come quella consumata piu' frequentemente in Europa, sebbene la maggior parte di

consumatori sia concentrata in un numero ristretto di paesi, tra cui Danimarca, Spagna, Italia e Regno Unito.
Dal 2001 al 2009, sono stati 14,5 milioni gli europei che hanno provato la coca almeno una volta nella vita e circa 4 milioni l'avevano

consumata nell'ultimo anno. E' probabile che il diminuito appeal, si legge nella relazione, dipenda anche dal costo elevato e dal conseguente

onere finanziario che il suo consumo comporta, soprattutto "nei paesi in cui l'austerita' e' all'ordine del giorno". Il prezzo medio al

dettaglio della cocaina, infatti, oscilla tra i 50 e gli 80 euro al grammo: un prezzo elevato che, insieme all'accresciuta consapevolezza dei

rischi per la salute legati al consumo, sembra contribuire al calo registrato.
La relazione mostra inoltre come spesso vadano di pari passo l'assunzione di cocaina e il forte consumo episodico di alcol: fenomeno

confermato dal fatto che piu' della meta' dei cocainomani in terapia e' dipendente anche dall'alcol.
Quanto all'attivita' di contrasto, i sequestri sono aumentati (dai 56mila del 2004 ai circa 99mila del 2009) sebbene i quantitativi di

sostanza e la sua purezza siano diminuiti in modo consistente negli ultimi anni. La quantita' intercettata in Europa ha raggiunto un picco

nel 2006 e da allora si e' dimezzata, raggiungendo le 49 tonnellate stimate nel 2009. A fronte di un apparente declino delle rotte del

traffico attraverso l'Africa occidentale, esistono prove di una maggiore attivita' nell'Europa dell'Est.

 


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)