338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Legalizzare le droghe? Parla Roberto Saviano

Legalizzare le droghe? Parla Roberto Saviano

E' ORA DI LEGALIZZARE LE DROGHE
Dopo decenni non c’è più dubbio. Le politiche repressive hanno fallito e provocato danni enormi. Bisogna prenderne atto e cambiare strada


Come spiegare a un adolescente cosa sia la droga e come farne uso? Lasciare che la questione venga affrontata tra le mura domestiche o iniziare un dibattito politico che poi diventi dibattito pubblico e che giocoforza coinvolga tutti, chi ci rappresenta, organi di stampa e noi?


Avete letto bene: come spiegare a un adolescente come fare uso di droga. È inutile e controproducente sperare che i ragazzi non si facciano canne, che non si sentano attratti dall’uso di droghe sintetiche, che non bevano il sabato sera. Deresponsabilizza tutti, genitori, educatori e istituzioni. La verità è che dovremmo trovare il coraggio di dire ai nostri ragazzi: scusateci, siamo talmente inadatti a questo mondo che preferiamo che ogni tanto qualcuno di voi muoia piuttosto che assumerci come società l’onere di vigilare affinché le sostanze che la maggior parte di voi decide di assumere non siano pericolose per la salute. Eh sì, perché chi prova droghe e beve alcolici il sabato sera non è l’adolescente con una vita familiare complicata, non è la ragazza mollata dal fidanzatino. Non è il diciassettenne sovrappeso o che si crede brutto. Le droghe le prova chiunque per semplice curiosità. È un momento di crescita, come fare sesso per la prima volta. È crescita e trasgressione insieme. È dimostrazione di coraggio, e la vita degli adolescenti è nella fase eroica, quella in cui si vuole costantemente dimostrare a se stessi - non necessariamente agli altri - di poter superare i propri limiti o quelli che la pubblica morale pone. A sedici anni ci si sente onnipotenti ed eterni e non c’è nulla che faccia davvero paura, ecco perché inutile demonizzare o vietare, l’unica cosa che gli adolescenti ascoltano è il ragionamento, l’unica cosa davanti alla quale si fermano è la conoscenza.


Il vuoto che esiste tra la gestione del problema droghe, che di fatto è demandato alle sole famiglie, e le tragedie che si consumano periodicamente, deve essere colmato da uno stato che non può concepire più il suo ruolo solo come emergenziale. Le istituzioni non devono più arrivare quando la decisione da prendere è se chiudere o meno l’ennesima discoteca o fare processi più o meno equi ai giovani sopravvissuti, ma devono essere presenti prima, nelle scuole a fare informazione e in parlamento a fare leggi.


Lamberto Lucaccioni aveva 16 anni ed è morto dopo una serata in discoteca per gli effetti letali di una dose eccessiva di Mdma. A me non interessa sapere chi gliel’abbia venduta (questo è affare da inquirenti), a me non interessa sapere se fosse al parco o in discoteca quando l’ha assunta. A me quel che interessa è comprendere se davvero Lamberto, a 16 anni, sapeva quali fossero i rischi che correva data la natura stessa del mercato degli stupefacenti in Italia. Chi sintetizza e chi spaccia, chi si fa carico di gestire il traffico di marijuana e cocaina non sono aziende che lavorano legalmente, per conto dello stato o sotto il suo controllo. I prodotti che mettono in vendita non sono testati perché non siano letali per la salute di chi ne fa uso. A gestire il traffico di droga nel nostro paese sono le organizzazioni criminali che hanno come unico fine il profitto. A loro poco importa se un acido uccida o se una canna possa provocare perdita di memoria, attacchi d’ansia e paranoia o, addirittura, disturbi motori.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://espresso.repubblica.it/opinioni/l-antitaliano/2015/07/29/news/e-ora-di-legalizzare-il-mercato-delle-droghe-1.222979?refresh_ce


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)