Lettera: si beve anche per dimenticare il futuro
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Scrivo a proposito dei ragazzi e l'alcool. E vorrei aprirvi gli occhi su tutto quello che circonda noi giovani. Prima di tutto, i minorenni. Forse berrebbero molto meno se non avessero paghette settimanali così alte da permettersi 3 spritz a sera, uscendo quasi tutte le sere. Questi genitori non si chiedono dove spendono i soldi i loro figli, pensano che risparmino?
Veniamo a noi più grandi. Avete mai pensato alla nostra situazione? Qualcuno di noi è diplomato e forse è riuscito a trovare un lavoro stabile, sicuramente con stipendi non molto alti ma con qualche sicurezza in più. Il resto è composto da laureati con impiego precario, sostituzioni per maternità, contratti a chiamata e quelli nuovi a tempo determinato addirittura per 15 giorni.
Sogniamo una casa, ma il mutuo è quasi impossibile da ottenere e se riesci ad averlo ti aspettano tre decenni di sacrifici. Trent'anni di vita per un appartamento di proprietà (una casa te la sogni) da lasciare ai figli (se sei riuscito ad averne e a mantenerli), perchè tu sarai troppo vecchio per godertelo e la tua pensione comunque non ti aiuterà a fare quelle cose che sognavi da giovane.
Un giovane pensa a tutto ciò anche nei fine settimana e guardando al proprio futuro si fa triste, allora butta giù qualche bicchierino per non pensarci. E non parliamo di chi usa droghe pesanti, magari anche per sostenere la fatica e lo stress di un secondo o addirittura terzo lavoro. Essere senza prospettive, qui, è molto più difficile che in altri Paesi dove il tenore di vita è minore.