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Liguria: dati sul consumo di alcolici tra i minorenni

Liguria: dati sul consumo di alcolici tra i minorenni

La Liguria ha il triste primato dei ragazzini che si ubriacano, ogni 100.000 abitanti i ricoveri per intossicazione da alcol

sotto i 14 anni sono 10, il numero più alto di tutta Italia: in queste condizioni la decisione del Comune di patrocinare

l'Oktoberfest, la festa della birra, ha fatto saltare sulla sedia tutti quelli che hanno a che fare ogni giorno con gli

effetti devastanti dell'alcol, la società di Alcologia in primo luogo, ma anche l'associazione Genitori Insieme, il Club

Alcolisti in Trattamento e l'Associazione Pediatri. Insieme hanno già scritto una lettera di protesta al Comune a luglio,

quando è diventata pubblica la decisione del Comune di garantire il patrocinio ad una manifestazione che già l'anno scorso

aveva attirato 30.000 visitatori e quest'anno punta all'obiettivo di 100.000 in due settimane, nelle quali scorreranno fiumi

di birra.
"Nessuno dice che si debba vietare alcunché - precisa Gianni Testino, epatologo e vicepresidente nazionale della Società

italiana di alcologia - ma il grave è che il Comune dia il suo patrocinio alla festa di un prodotto tossico, perché questo è

l'alcool. Con questo vorrei anche sapere se la Vincenzi si ricorda che esiste una Carta europea dell'alcool che chiede alle

istituzioni di lavorare per la prevenzione e di non favorire il consumo di bevande alcoliche, esattamente il contrario di

quello che sta accadendo con l'Oktoberfest".
Testino è arrabbiato e non è solo in questa battaglia, visto che anche le associazioni dei genitori e degli alcolisti in

trattamento si sono mobilitate contro questo patrocinio.
A loro sostegno le associazioni portano i numeri, che sono quelli ufficiali forniti dal ministero della Sanità: nel 2009 in

Liguria ci sono stati 240 ricoveri ogni 100.000 abitanti dovuti agli effetti dell'alcool, la terza regione nella classifica

italiana, il 50% delle malattie di fegato sempre in Liguria sono dovute al consumo di alcolici, il 40% dei trapianti di

fegato sono legati all'alcool, e il dato che più dovrebbe far riflettere è quello dei giovanissimi, poiché la Liguria ha in

percentuale il più alto numero di ricoveri di ragazzini sotto i 14 anni, in età pediatrica, per motivi legati all'alcool.
"Bastano questi dati a dimostrare che i costi sociali dell'alcool sono molto più elevati degli eventuali introiti che possono

arrivare ai genovesi da quindici giorni di festa della birra", attacca Testino, che si spinge oltre spiegando che non ha

nessun senso parlare di consumo "buono e moderato". "Sotto i 16 anni il fegato dei ragazzi non ha gli enzimi necessari per

metabolizzare l'alcol - dice - e va direttamente a bruciare il cervello, e purtroppo qui in Liguria abbiamo il primato delle

ubriacature fra i 14 e i 24 anni".
Anche sopra i 16 anni comunque i pericoli esistono. "Il grado di sopportazione dell'alcol dipende da fattori genetici -

aggiunge l'epatologo - un medico non può mai dire che l'uso di alcol è consigliato". Le linee guida dell'Organizzazione

Mondiale della Sanità parlano solo di "basso rischio", che coincide con il consumo massimo per l'uomo di dieci unità

alcoliche la settimana, sette per la donna, intendendo per unità alcolica un bicchiere di vino oppure una lattina di birra

oppure un bicchierino di superalcolici.
"Ma si parla sempre di basso rischio - attacca Testino - e non di assenza di rischio assoluto, comunque il problema vero non

è che le manifestazioni come queste vengano organizzate, purché rispettino tutte le leggi, il problema è che il Comune dia il

suo patrocinio. Sulla Notte Bianca non abbiamo detto niente - prosegue - anche se in quell'occasione non mi sembra si sia

lavorato per favorire il consumo di bevande più sane, ma in questo caso proprio non ci siamo. Mentre l'assessore Scidone ha

lavorato bene in passato sulla prevenzione e la Regione si sta muovendo bene con l'istituzione di un assessorato agli stili

di vita, la Vincenzi con questa scelta ha fatto proprio un passo falso".
A prendere le difese delle scelte della giunta è l'assessore comunale competente, Gianni Vassallo, responsabile del settore

del commercio, che invita alla moderazione, non solo nel consumo di alcolici, ma anche nelle prese di posizione. "Come in

tutte le cose occorre buon senso - dice Vassallo - e le posizioni estreme non hanno mai giovato a nessuno, il problema è

l'educazione a bere con moderazione, argomento sul quale siamo attenti e sensibili. Vietare il consumo di alcol

significherebbe chiudere tutti i bar e i ristoranti, non è certo con i divieti che si risolve questo problema".
Allo stesso modo Vassallo nega che la scelta del Comune di patrocinare la manifestazione possa presentare un problema di

etica politica. "Noi come Comune abbiamo dato il patrocinio a tutte le manifestazioni dei Civ - dice l'assessore - e questa è

un'iniziativa che ha ricevuto quindi il patrocinio esattamente come tutte le altre: non significa quindi dare il via libera

al consumo sfrenato di alcol, ma semplicemente appoggiare un'iniziativa che nasce nell'ambito del Civ".