Liguria: diminuiscono i ricoveri per alcol, ma aumentano i rischi per salute e sicurezza
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Alcol: diminuiscono i ricoveri, ma aumentano i rischi per salute e sicurezza
Liguria. Trapianti, tumori, infortuni sul lavoro e incidenti stradali. Il minimo comune denominatore è l'alcol, un fattore di
rischio comparabile al fumo, generatore di patologie cancerogene e non solo.
"Spesso si confonde il rischio legato all'alcol con la mera dipendenza - spiega il prof. Gianni Testino, Direttore Alcologia
ed Epatologia dell'ospedale S.Martino di Genova e vice presidente nazionale Società Italiana Alcologia, al convegno Alcol-
Dipendenza e tossicodipendenza organizzato dalla Aias - ma non è così. Il consumo, anche sporadico, di bevande alcoliche
rappresenta un grave fattore di rischio".
I dati generali confermano un quadro piuttosto allarmante, anche dal punto di vista della spesa sociale sanitaria. Il 42% dei
trapianti è legato al consumo di alcol, così come il 40% dei tumori al fegato e il 4% delle patologie cancerogene in
generale, come il cancro al seno e soprattutto i tumori legati al cavo orale e all'apparato digerente.
Ancora più rilevante è il collegamento diretto tra consumo di bevande alcoliche e incidenti: "Nella nostra regione il 30%
degli incidenti sul lavoro dipendono dall'alcol - spiega Testino - non dalla dipendenza tout court, ma dall'uso spesso
considerato normale. Ad esempio due bicchieri di vino in pausa pranzo". E la percentuale è destinata ad alzarsi se si
guardano i dati relativi agli incidenti stradali: il 38% è dovuto all'alcol.
Un dato positivo arriva dall'Istituto superiore della sanità: in Liguria, diminuiscono i ricoveri legati all'alcool tanto che
la nostra regione scende dal quarto al quinto posto. "La campagna di prevenzione degli ultimi cinque anni, in collaborazione
con il ministero della Salute, ha funzionato, anche se il target era soprattutto quello degli adulti, già consapevoli". Ad
aumentare invece è la preoccupazione per il consumo eccessivo di alcol nei giovani under 25. "Il 40% dei giovani beve fuori
pasto - sottolinea il professore - e soprattutto si ubriaca nel week end".
Le percentuali lo confermano: fanno abuso di alcol il 2% dei ragazzi, tra gli 11 e i 16 anni, il 6% tra i 16 e i 18, e il 16%
tra i 18 e i 24 anni. "Sono dati preoccupanti se si pensa che l'alcol è lesivo per il sistema nervoso centrale dei giovani in
formazione, e in certi casi porta anche a una riduzione della massa cerebrale".
Tamara Turatti - Alberto Maria Vedova