Liguria: droga e alcol, l�impegno di una società che deve educare
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di Redazione
Secondo i dati 2008 dell'Osservatorio Epidemiologico regionale per le tossicodipendenze sono circa 64 mila le persone in Liguria che hanno provato almeno una volta la cocaina e più di 300 mila quelle che hanno fatto uso di cannabis: la fascia di maggior consumo rimane quella tra i 15 e i 34 anni. Per non parlare degli alcolici: secondo la rivista medica The Lancet, nel 2009 le morti per consumo da alcol rappresentano il 52% di tutti i decessi nella fascia di età tra i 15 e i 54 anni. Un allarme che l'associazione Lighthouse Genova 12 ha raccolto e al quale ha dedicato il convegno «Per una società educante» ospitato dal liceo Andrea D'Oria: «L'associazione nasce con l'intento di dialogare con le istituzioni - spiega il presidente di Lhg12, Paolo Martinelli - I nostri obiettivi sono quelli di creare gruppi di lavoro concreto proprio per facilitare la cooperazione. Il primo sarà dedicato alla figura dell'amministratore di sostegno. Il tutto a titolo gratuito». Sulla stessa lunghezza d'onda i medici Giorgio Schiappacasse e Gianni Testino, che sottolineano l'importanza di inserire le associazioni nel percorso clinico di un paziente, dandogli la possibilità di sentirsi 'persona' e di reinserirsi nel contesto sociale.
Applausi anche a Don Nicolò Anselmi: «L'adulto ha un ruolo determinante, è chiamato a dare il buon esempio e deve essere sostenuto nelle sue funzioni educative. Ma purtroppo quella dimensione famigliare di quartiere si è venuta a perdere, mettendo in difficoltà le famiglie che sono abbandonate al loro ruolo educativo senza nessun aiuto. Bisogna arrivare al concetto di società educante, nel quale tutti sono responsabili».