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Linea d'ombra: adolescenti a rischio tra anoressia ,consumo di alcol e sballo da sostanze

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LINEA D'OMBRA : Adolescenti a rischio tra anoressia ,consumo di alcol e sballo da sostanze

Tre recenti studi pubblicati in altrettanti volumi esaminano alcuni comportamenti di adolescenti e i fattori di rischio e

protezione in caso di anoressia, consumo di alcolici e sostanze.
Il primo volume "La maledizione del cibo : le ragazze anoressiche e la coesistenza impossibile con il corpo " tratteggia nel

suo complesso un percorso interdisciplinare, utilizzando le suggestioni mitologiche e i contributi che può offrire

l'antropologia culturale per contestualizzare scelte di vita che appaiono a un occhio inesperto frutto di singolarità ed

eccezionalità che nulla hanno a che fare con una dimensione allargata al genere umano e alla storia della sua evoluzione

culturale e sociale.
La narrazione del mito è carica di azioni, così come oggi appare satura di agiti la vita reale di ragazze anoressiche più

gravi e delle loro famiglie. Anche i sistemi terapeutici organizzati per loro, sono esposti al rischio dei contro-agiti

terapeutici, se non includono sin dall'inizio la decodifica degli affetti e di tutte le componenti meno visibili, la messa a

fuoco del modo di vivere e di svolgere la reazione. Viceversa l'inclusione di questi aspetti consente di rifuggire dall'agito

terapeutico verso un modello di trattamento integrato e maggiormente comprensivo dell' esperienza individuale e comunque

comune. A questo si accompagna la possibilità di ricorrere allo studio delle interpretazioni antropologiche che possono

ridare un senso umano all' esperienza clinica delle ragazze anoressiche, e a comprendere dal di dentro l'azione di senso che

ciascuna dà alla propria vita e alle proprie scelte
In tal senso è possibile considerare che se una competenza psichiatrica resta importante nel team diagnostico-terapeutico che

si occupa delle ragazze anoressiche, è necessario interrogarsi sul ruolo che l'approccio integrato multidisciplinare e

multiprofessionale può svolgere nella comprensione prima che nell'intervento delle esigenze individuali, e anche sulla

specializzazione a tutto tondo verso le persone con gravi complicanze fisiche.
L'approccio fenomenologico e gli elementi della prospettiva kleiniana e post-kleiniana proposti offrono gli elementi teorici

per inquadrare il fenomeno del rapporto con il cibo, applicati sul piano operativo grazie alla presentazione e discussione di

casi di studio. A questi aspetti segue inoltre la trattazione dell' apporto della genetica e della medicina basata sulle

evidenze.
Poiché l'anoressia nervosa è una patologia multideterminata in cui nessun singolo trattamento farmacologico o non

farmacologico ha mostrato comprovata efficacia, di conseguenza le linee guida internazionali raccomandano un approccio

terapeutico multidimensionale e multidisciplinare, che comporta l'attivazione di uno specifico team specialistico

multiprofessionale, dedicato a tutto il raggruppamento dei disturbi del comportamento alimentare, e in grado di operare

attraverso un modello integrato, con formazione e supervisione comune. Questo modello organizzativo richiede una forte

comunicatività interna, congiunta con un'appropriata comunicazione esterna verso gli altri livelli dei circuiti sanitari,

verso le istituzioni, o verso altri centri specialistici per i medesimi disturbi. A questo proposito il testo approfondisce

il dibattito attuale riguardo ai modelli operativi e organizzativi che possono rispondere ai requisiti di un siffatto

approccio multidisciplinare.
Il testo si rivolge agli operatori della salute mentale, ai professionisti delle varie discipline sanitarie, ai

professionisti in formazione e quanti sono interessati ad approfondire il tema del rapporto tra cibo, identità in crescita e

intervento clinico multidisciplinare.
Il secondo . "Fattori di rischio e protezione nel consumo di alcolici e di sostanze negli adolescenti "
a cura di Martina Smorti, Paola Benvenuti e Adolfo Pazzagli fa il punto sulle numerose ricerche che hanno affrontato il

problema del consumo di alcol e di droga da parte degli adolescenti in quanto questi comportamenti , alterando gli stati di

coscienza, accrescono il rischio di incidenti o di danni personali molto gravi.
Nello specifico l'articolo evidenzia come fattori familiari, sociali e individuali possano costituire fattori di .protezione

o di rischio per l'assunzione di alcol e droghe.
Per ciò che concerne i fattori familiari, la presenza di genitori con atteggiamenti tolleranti verso il consumo di alcol e

che consumano essi stessi regolarmente alcolici renderanno più probabile l'uso di queste sostanze nei figli adolescenti.

Inoltre, uno stile autoritario genitoriale caratterizzato da alto controllo comportamentale e basso affetto risulta correlato

con problemi di alcol e di droga nei figli; una relazione caratterizzata da conflitto, distanza personale e bassa

responsività aumenta la probabilità per gli adolescenti di essere coinvolti in comportamenti a rischio.
Tra i fattori sociali che possono motivare nei ragazzi tali condotte a rischio, un'importanza particolare riveste il gruppo

dei pari poiché viene assunto come riferimento normativo nel corso dell'adolescenza: il fatto che gli amici approvino e

manifestino certi comportamenti a rischio aumenta la probabilità di essere coinvolto nello stesso tipo di condotta. Inoltre,

è più facile che il ragazzo sia spinto ad adottare i comportamenti a rischio in un gruppo che presenta caratteristiche

devianti o in relazioni interpersonali sbilanciate in termini di potere dove si attivano. più facilmente processi di

pressione sociale.
D'altra parte, anche i fattori intraindividuali possono assumere un ruolo di fattori di protezione o di rischio: la

convinzione di saper resistere alla pressione trasgressiva dei pari favorisce la resistenza all'uso di sostanze; invece, il

tratto di personalità connotato dal bisogno di ricercare sempre sensazioni forti si associa a un uso maggiore e più precoce

di alcol e droghe.
La ricerca presentata valuta il peso che alcune delle variabili sopra indicate- quali il sentimento di resistere alla

pressione sociale dei pari la ncerca ,di sensazioni eccitanti, la percezione del rapporto con i genitori, l' approvazione e

il modellamento esercitato da amici in relazione al consumo di alcol e di sostanze - hanno sul consumo di alcolici e di

sostanze nell'adolescenza.
La ncerca e stata svolta sulla popolazione di tre scuole secondarie superiori di una città toscana.
I soggetti sono stati classificati in quattro gruppi in funzione del consumo di alcol e, separatamente, in funzione del

consumo di sostanze, distinguendo i non consumatori dai consumatori occasionali e da quelli abituali moderati e abituali

forti. I dati sulla frequenza e quantità del consumo di alcol e di droghe pesanti rivelano un problema maggiormente a carico

dei maschi, Per quanto riguarda l' uso di sostanze è risultato coinvolto solo un campione esiguo che ,ne fa un uso abituale,

ma che risulta ad altoa rischio poiché associa l' uso di droghe leggere a quelle pesanti. Sia per quanto riguarda l' alcol

che la droga, gli adolescenti più coinvolti in questa tipo consumo sono anche quelli che hanno. un maggior numero di amici

che condividono queste condotte a rischio. Inoltre, il fatto che la convinzione di saper resistere alle pressioni dei pari

sia molto alta tra i non consumatori e diminuisca progressivamente nelle altre categorie lascia intendere che il consumo sia

di alcol che di droghe sia frutto di un processo di madellamento e di pressione esercitato dai pari.Infine, un legame con il

padre caratterizzato al contempo da alto controllo, cura e affetto sembra costituire un fattore di protezione rispetto al

consumo di droga.