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Nuova cura per epatite C a base di farmaci senza interferone

L’epatite C è una delle malattie infettive più diffuse nel nostro Paese, dove si stima che a soffrine, spesso inconsapevolmente, siano ben 2 milioni di persone.

Le terapie attualmente utilizzate per curare questa patologia sono composte da un mix di diversi farmaci, tra i quali spicca l’interferone, una molecola capace di ridurre l’infiammazione e ripristinare i corretti valori del fegato, ma allo stesso tempo portatrice di molte controindicazioni ed effetti collaterali.
Per queste ragioni gran parte delle ricerche per la cura dell’epatite C, stanno cercando terapie farmacologiche alternative all’interferone.
Le più promettenti stanno per essere presentate a Boston in occasione del Liver Meeting 2012, il congresso annuale dell’American Association for the Study of Liver Diseases.
Quattro studi nello specifico, si sono dimostrati molto promettenti, perchè i farmaci impiegati sono riusciti sconfiggere il virus in tutti i soggetti coinvolti, compresi quelli resistenti alle terapie convenzionali a base di interferone.
Gli effetti collaterali di questo farmaco vanno dalla febbre al senso di affaticamento cronico, fino all’insonnia, la depressione e la perdita della vista.
Per combattere l’epatite C, che si trasmette attraverso lo scambio di sangue e plasma, non esiste un vaccino e la prevenzione resta il fattore chiave per arginare i contagio.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)