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Livorno: sviene dopo tre drink, le amiche la abbandonano

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Sviene dopo tre drink, le amiche la abbandonano

Le domande, sempre le solite, le escono a raffica da martedì sera. Da quando al cellulare della figlia, le ha risposto il volontario di un’ambulanza. «Stiamo portando la ragazza al pronto soccorso». Troppo alcol e una congestione. A 16 anni ridotta in stato di semi-incoscienza dal freddo e da 3 o 4 bicchierini, al Camel ponce di Natale, nel centro storico. «È normale - denuncia la mamma -che una città come Pietrasanta ospiti una manifestazione dove la gente si ritrova solo per bere con la scusa degli auguri? È normale che ci sia chi, fra gli esercenti, abbia dato da bere 3, forse 4 bicchierini di ponce a mia figlia minorenne che, poco incline all’alcol, si è poi sentita male ed è finita al pronto soccorso?».

Le risposte, questa mamma, le vuole cercare dai carabinieri. Con una denuncia. Dopo il Camel Ponce, la sarabanda festaiola che martedì ha portato in piazza Duomo (e strade limitrofe) 5000 giovani, adulti, famiglie. Un evento che per la donna non ha più nulla di «romantico». Non dopo che la figlia adolescente è stata trovata nella centralissima via Stagi in stato di semi-incoscienza, in completa solitudine.

«Avevo accompagnato mia figlia e alcune sue amiche a Pietrasanta - riprende la mamma - e mi ero raccomandata come ogni genitore fa in questi casi. L'ho ritrovata mentre la stavano portando in ospedale: una persona, che non finirò mai di ringraziare, ha chiamato l'ambulanza quando ha visto questa ragazza per terra, che vomitava, senza nessuno accanto. Dov’erano i suoi amici? Dopo aver bevuto si è sentita male, forse una congestione, certo, non il coma etilico di cui qualcuno ha parlato, ma è gravissimo che un esercente abbia dato da bere a una minorenne ed è altrettanto grave che le sue amiche l'abbiano abbandonata. Tra l’altro, a quanto mi è stato riferito, non si è sentita male solo mia figlia, che del suo comportamento risponderà alla sottoscritta e a suo padre, ma che fortunatamente non ha subito alcuna conseguenza e che all'alba del Natale abbiamo riportato a casa, ma anche altri ragazzini».

La famiglia punirà la ragazzina per aver esagerato con il ponce, ma la mamma ha soprattutto intenzione di individuare chi ha dato da bere alla figlia. «Forse sono i maggiorenni che comprano l’alcol e poi lo passano a chi non potrebbe consumare - ipotizza - ma anche questo “passaggio” di liquori è reato. Forse, da parte dei titolari dei locali ancora è impossibile chiedere la carta di identità quando c’è bolgia, ma se ci sono delle regole, vanno rispettate. Che sia la notte del Camel Ponce o un sabato qualsiasi dove, purtroppo, l'eccesso alcolico accomuna troppi giovani, qualcosa va fatto. A mia figlia, la notte della Vigilia, è andata bene, ma se oggi fossimo qui a piangere una disgrazia, cosa si sarebbe detto del Camel Ponce, dei controlli venuti meno e dell’abuso che i giovani fanno delle bevande alcoliche che trovano ovunque? Come genitore, voglio andare a fondo alla vicenda: sono andata dai carabinieri, per capire se ci sono gli estremi per una denuncia. Vedremo. Mia figlia, per un po’, non uscirà la sera, non avrà il telefonino e si dimenticherà feste e amici fino a quando non avrà capito quanto sia stato stupido e fuori luogo il suo comportamento, ma quello che mi spaventa è che fuori, là dove ci sono delle regole, c’è chi le ignora».




(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2013/12/27/news/sviene-dopo-tre-drink-le-amiche-la-abbandonano-1.8366981


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)