Lo sballo finisce in ospedale? Il Serd ti convoca il giorno dopo
Lo sballo finisce in ospedale? Il Serd ti convoca il giorno dopo
Droga, alcol e gioco d'azzardo. Sono 1.698 i mantovani attualmente in trattamento al Serd, il servizio dipendenze dell'Asst Carlo Poma, che attraverso il suo personale, composto da medici, psicologi e assistenti sociali, opera giornalmente per liberare queste persone dalla schiavitù di sostanze stupefacenti, bottiglia e frenesia da gioco. «Numeri che negli ultimi tre anni sono rimasti più o meno costanti nelle tre patologie - spiega il dottor Degli Esposti - anche se i pazienti che abbiamo in trattamento rappresentano una minima parte delle persone che avrebbero veramente bisogno di un aiuto». Tanto per fare qualche esempio i 132 soggetti in terapia per sindrome da gioco d'azzardo secondo alcune stime sono solo il 5% di chi è affetto da ludopatia. Il che significa che i mantovani con vera febbre da gioco sono almeno 2.600, quelli che rischiano di entrare nel vortice della ludopatia sono 12mila e quelli che giocano assiduamente almeno 50mila.
Nei primi dieci mesi del 2017 sono 638 le persone prese in carico per problemi di tossicodipendenza. Quelle con problemi alcol-correlati sono 424, mentre quelle che non riescono a controllarsi nel gioco d'azzardo sono 132. La fascia d'età più a rischio nelle tre patologie è quella tra i 40 e i 49 anni (481 persone), al secondo posto quella tra i 30 e i 39 (399persone). Lo sballo del sabato sera finisce al pronto soccorso? Occhio, perché se sei minorenne e sei stato messo ko da un mix di droghe e alcol, dopo le dimissioni potrebbe arrivare a casa la telefonata del servizio dipendenze dell'Asst per chiedere ai tuoi genitori se hanno bisogno di aiuto. Il progetto, curato da Serd e pronto soccorso del Poma, è in fase di elaborazione e potrebbe partire già dal prossimo anno. Gli specialisti hanno chiesto un parere legale e nei giorni scorsi è arrivato il via libera. Del resto il minorenne che arriva in ospedale per abuso di alcol o droghe - in media 3 o 4 ogni fine settimana - è comunque un paziente e come tale i sanitari hanno il diritto-dovere di stabilire un contatto con lui o con i suoi genitori per valutare se iniziare un trattamento o quanto meno metterlo di fronte ai pericoli a cui potrebbe andare incontro. «Partendo dal lavoro degli anni passati e che ancora oggi prosegue - spiega il dottor Marco Degli Esposti, direttore del Serd dell'Asst Carlo Poma - abbiamo capito che l'attività di prevenzione nelle scuole e in altri luoghi di aggregazione non basta più. Recenti indagini a livello regionale hanno svelato che il 27% dei giovani tra i 15 e i 19 anni ha fumato almeno una canna nell'ultimo anno, più di quel 22% che ha dichiarato di fumare almeno una sigaretta al giorno.
Il vero allarme sociale legato alle dipendenze oggi è l'uso delle droghe negli adolescenti». Attualmente in trattamento al servizio ci sono più di 80 ragazzi tra i 15 e i 19 anni con problemi legati alla tossicodipendenza. In totale, tra tutte le fasce d'età, le persone prese in carico nel 2017 sono 638 (656 nel 2016 e 654 nel 2015). Lo specialista aggiunge che al Serd arriva sola la punta dell'iceberg e che il polso della situazione droga e alcol nei giovanissimi viene evidenziato solo quando un ragazzino arriva steso in ospedale. Ecco perché dopo aver sentito un parere legale, nelle prossime settimane partirà il nuovo progetto, messo a punto insieme al primario del pronto soccorso del Poma, Mario Luppi. L'iniziativa prevede il contatto diretto con il ragazzo o i suoi genitori: in sostanza l'adolescente che arriva al pronto soccorso sotto l'effetto di alcol o droghe oltre ad essere opportunamente curato sarà contattato dal Serd al quale l'ospedale ha trasmesso le generalità.
«Ribadisco, il nostro principale obiettivo è quello di intercettare questi ragazzi - riprende il direttore del Serd - certo siamo consapevoli che in alcuni casi ci sentiremo rispondere di farci gli affari nostri, ma se solo riusciremo ad agganciare anche uno o due ragazzi per noi sarà un successo, perché non interverremo più nel mucchio, come può essere una scuola o una singola classe, ma punteremo diritto ad un soggetto che potenzialmente potrebbe in futuro avere problemi di dipendenza». Un lavoro che oggi diventa più agile e snello grazie al fatto che il Serd è passato di mano dall'ex Asl di Mantova alla Asst Carlo Poma. «Il dialogo tra il pronto soccorso e noi - continua Degli Esposti - si è intensificato e la rete anche con psichiatria e neuropsichiatria infantile è una realtà. Ricordo che al Serd arriva circa il 10% delle persone che hanno veramente bisogno di cure e che quando questo avviene di solito sono già passati dieci anni a contatto con alcol e stupefacenti. Ecco perché vogliamo intercettare i ragazzini all'inizio di quello che potrebbe diventare un percorso terribile e bloccarlo in tempo». Infine, l'ultimo campanello d'allarme che si registra tra i giovani: l'assunzione di tranquillanti per dormire. Le ultime indagini su un campione rappresentativo di ragazzi tra i 15 e i 19 anni parlano di quasi il 9% che prende benzodiazepine per cullarsi nelle braccia di Morfeo. «I nostri ragazzi - conflude Degli Esposti - sono nervosi, fragili e ansiosi. Dobbiamo correre ai ripari al più presto».
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)