Lo sballo fra i minorenni inizia nei market dell'alcol
cufrad news alcologia alcol alcolismo
Lo "sballo" fra i minorenni inizia nei market dell'alcol
Birre, vino a basso costo o vodka mescolati ai succhi di frutta. È all'insegna del "low cost" il divertimento e lo sballo dei giovani e
giovanissimi triestini. L'importante, almeno per i teen ager dai 13 ai 16 anni, non sembra essere "cosa bevi, ma quanto bevi": per essere del
gruppo, per trasgredire o semplicemente "per divertirsi".
Sono sempre più numerosi e giovanissimi coloro che si radunano in centro città, principalmente di sabato, con alla mano bottiglie di plastica
con Coca cola o succhi dai quali sembra non abbiano voglia di staccarsi mai. Un branco che sembra perennemente assetato. Questo curioso
fenomeno, però, è subito spiegato: all'interno delle bottiglie, dissimulato sapientemente, c'è una notevole quantità di alcol a basso prezzo
(abitualmente comperato tra le offerte dei supermercati o nei discount) dove succhi di frutta o bevande gassate servono solo a camuffarne l'
aspetto e la pessima qualità.
Coca cola e rum, anche se il vino rosso va per la maggiore, oppure vodka e succo all'arancia, e poi spritz arancia o con il pompelmo. Sono
queste le bevande che spopolavano l'altra sera tra il popolo della notte. In comune avevano il fatto di essere preparate "fai da te". La
prerogativa su cui si basa la movida giovanile, infatti, è bere all'insegna della "poca spesa, tanta resa" dato che gli esercizi commerciali
abitualmente, dato il costo elevato di alcolici e super alcolici (un cocktail va dai 5 euro in su), si trovano automaticamente fuori dalla
portata della loro "paghetta" settimanale. E così, sull'onda di un'usanza presa in prestito dagli spagnoli chiamata "Bottellon", dove ci si ritrova in piazza e si beve alcolici preparati a casa, anche qui l'abitudine sta prendendo sempre più piede. Anche se non mancano le puntate
nei locali per un bicchiere in compagnia. Ma dove il bicchiere viene servito ai "più grandi", mentre vige il divieto di vendita di alcolici
ai minori di 16 anni.
Tutto inizia già dal tardo pomeriggio dove nugoli di ragazzini, magari i più grandi del gruppo, vanno a fare la spesa "razziando" qualsiasi
cosa che abbia un alto tasso alcolico ma che rientri nel budget previsto, che di solito nasce da una colletta. Poi via a preparare i drink
per la serata. Ecco che sabato ad una certa ora, dopo cena, ha inizio la serata. Il ritrovo preferito è piazza Oberdan, ma poi ci si sposta
verso luoghi molto grandi (le zone "cool" del momento, fino a quando le temperature lo permettono, sono piazza Unità ed il molo Audace) e si dà il via al bere. Non era difficile sabato per i passanti disattenti vedere ragazzi con bottiglie e cartoni in mano. Il tutto dura un paio
di ore, giusto il tempo per "caricarsi" e terminare le bevande. C'è chi poi prosegue la serata, di solito quelli più grandicelli, magari
andando a ballare e chi, invece, deve cercare di riprendersi prima di tornare a casa aiutato dagli amici. Lo sballo tra i minorenni, quindi,
sempre meno è derivato dalla vendita di alcolici negli esercizi che si trovano nelle zone più frequentate, dove le consumazioni in ogni caso
non mancano, fino a tarda notte. Ma a farla da padrona, in ogni caso, è il "fai da te".
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)