Lo sport potrebbe compensare i rischi di morte per alcol?
"Lo sport potrebbe compensare i rischi di morte per alcol". L'esperto: "Se il tasso è alto fa male lo stesso"
I primi risultati di una ricerca appena pubblicata sul British Journal of Sports Medicine parlano dell'effetto benefico del movimento. Ma la tesi fa già discutere. Gli autori: "Necessarie ulteriori verifiche"
FARE SPORT regolarmente potrebbe compensare i rischi di morte fra i consumatori di alcol. Almeno è quanto sostengono i primi risultati di una ricerca appena pubblicata sul British Journal of Sports Medicine. I ricercatori dell'università di Sydney hanno evidenziato un aumento dell'incidenza dei decessi fra le persone che bevono molto alcol, un dato che diminuisce fra coloro che fanno attività fisica in modo regolare, almeno 150 minuti di allenamento moderato o intensivo alla settimana. Nel gruppo di pazienti 'sportivi', anche se 'bevitori', non si è registrato un aumento dell'incidenza dei decessi che invece era evidente fra coloro che avevano una vita sedentaria. Dati preliminari, considerati controversi, che non convincono gli esperti. " Non va mai dimenticato quanto sia nocivo per la salute delle persone un tasso alcolico troppo alto - spiega Emanuele Scafato, resposabile dell'Osservatorio Alcol dell'Istituto superiore di sanità - . Se si beve troppo aumentano le probabilità di ammalarsi".
La ricerca ha preso in esame un campione di 36.000 persone ultraquarantenni, che avevano risposto a questionari tra il 1994 al 2006. Le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) consigliano almeno 150 minuti di esercizio a settimanama esistono diversi studi scientifici recenti che suggeriscono che questa quantità non sia sufficiente per molti di noi. Secondo l'Oms bastano 2 ore e mezza di movimento per prevenire l'obesità, alcune malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.
Servono altre verifiche. Gli autori della ricerca australiana, guidati da Emmanuel Stamatakis, hanno precisato che per adesso si tratta solo di uno "studio osservazionale" e che non possono essere tratte conclusioni definitive. Nello studio infatti alcuni elementi come l'alimentazione e il modo in cui si consuma alcol, non sono stati presi in considerazione. Comunque chi studia gli effetti dell'alcol sull'organismo sconsiglia in modo assoluto di bere alcol puntando poi sullo sport per "compensare". "Ci sono molte ragioni per evitare di bere - spiega il professor Kevin McConway, dell'università di Open, nel Regno Unito - . Ci sono elementi e comportamenti non presi i esame nello studio, come ad esempio il binge drinking o addirittura abitudini subentrate nel corso dello studio. Vanno fatte ulteiori verifiche".
Mai bere troppo. "L'etanolo è un composto tossico e cancerogeno e, in accordo a quanto ribadito dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), il consumo di qualunque bevanda alcolica, in funzione delle quantità e della frequenza di consumo e considerando tutti gli effetti sull'organismo, comporta svantaggi netti e danni per la salute ed è incompatibile con lo sport", spiega Scafato.
I limiti. "Che si faccia sport o no, è necessario non eccedere con il consumo di alcol. Per non ammalarsi bisogna rispettare le linee guida in materia: la donna non deve superare un bicchiere al giorno, mentre l'uomo non deve superare i due. Dopo i 65 anni il limite è di un bicchiere al giorno, mentre sotto i 18 anni non bisogna bere alcolici - spiega Scafato - . Lo sport dovrebbe essere indipendente da qualunque sostanza che possa pregiudicare la salute e la pratica di stili di vita sani. In una sentenza, la stessa Alta Corte di Giustizia Europea afferma che non è lecito vantare, nella comunicazione delle caratteristiche, proprietà salutistiche dell'alcol che non possono mai essere attribuite a una sostanza tossica e cancerogena, dannosa per la salute".
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.repubblica.it/salute/ricerca/2016/09/08/news/l_attivita_fisica_regolare_potrebbe_compensare_i_rischi_di_morte_legati_al_consumo_di_alcool-147380376/
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)