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Lo strano caso degli uccelli ubriachi...

Lo strano caso degli uccelli ubriachi...

LO STRANO CASO DEGLI UCCELLI UBRIACHI
I beccofrusoni e altre specie che si nutrono di bacche sono a rischio di intossicazione, e ancora una volta la causa sembra essere il riscaldamento globale


"Molti uccelli dell'emisfero settentrionale diventano solo un po' brilli, pochi sarebbero in grado di capire che hanno un comportamento anomalo", ha detto Meghan Larivee, che lavora presso l'agenzia governativa ambientale dello Yukon, in Canada. "Tuttavia, di tanto in tanto, alcuni esagerano".


È quanto accaduto quest'autunno a diversi beccofrusoni (Bombycilla garrulus) a Whitehorse, in Canada: si sono ubriacati in massa dopo essersi abbuffati di bacche di sorbo fermentate.


Gli uccelli sono stati ricoverati all'Animal Health Unit del territorio, una struttura dotata di gabbie per criceti modificate giusto in tempo per accogliere il flusso di uccelli migranti.


Anche se non esiste un etilometro per i volatili, secondo Larivee è stato subito chiaro i beccofrusoni volavano sotto l'effetto dell'alcol: "Non riuscivano a volare in maniera coordinata o, in certi casi, non ci riuscivano affatto. Non erano nemmeno in grado di camminare".


Gli uccelli, i cui becchi erano macchiati di succo, sono stati comunque controllati per verificare l'assenza di malattie che avrebbero potuto spiegare altrimenti la loro condizione; hanno quindi recuperato lucidità dopo poche ore.


Meno fortunati sono invece gli uccelli che muoiono perché da ubriachi vanno a sbattere contro gli edifici: a Whitehorse sono stati registrati due casi quest'autunno.


Problemi di alcolismo

Ci sono state numerose segnalazioni di incidenti di questo tipo in Nord America e in Europa, ma pochi studi si sono occupati di dimostrare che le bacche fermentate siano effettivamente la causa.


“Il problema è che non c'è nessun test di routine per la diagnosi d'intossicazione da alcol negli animali”, dice Paul Duff, veterinario dell'Animal and Plant Health Agency del Regno Unito. “Gli esami sono relativamente costosi, e l'alcol scompare rapidamente. L'intossicazione, inoltre, non lascia lesioni caratteristiche".


Nel 2011, Duff è stato contattato nell'ambito di uno studio sulla morte di 12 merli comuni (Turdus merula) presso una scuola elementare nella contea di Cumbria, nel nord dell'Inghilterra. Il rilevamento di livelli significativi di alcol nel fegato dei merli indicava che gli uccelli erano deceduti dopo aver mangiato bacche di sorbo fermentate.


Nel 1999 era stata fatta una diagnosi simile su un gruppo di tordi sassello (Turdus iliacus): gli uccelli erano caduti per terra da un cespuglio di agrifoglio carico di bacche.


Alta tolleranza

Il fegato dei beccofrusoni e di altre specie che, per superare l'inverno, si nutrono di bacche, è relativamente grande, proprio per gestire l'alcol. Gli esemplari più giovani, tuttavia, possono essere più vulnerabili. E infatti, nessuno dei merli osservati da Duff nel 2011 era adulto: "Forse gli esemplari adulti imparino a evitare le bacche tossiche".


Un fattore di rischio più evidente per gli uccelli che affollano le aree urbane sono edifici e superfici dure. I beccofrusoni che in inverno dalla Scandinavia migrano in Gran Bretagna spesso puntano gli alberi di bacche ornamentali nei centri commerciali, nei parcheggi e nelle aree residenziali.


“In un contesto del genere, l'incapacità di volare dritti può essere letale”, dice Ben Andrews, consulente della Royal Society for the Protection of Birds del Regno Unito. "Abbiamo avuto segnalazioni di beccofrusoni morti trovati sotto le finestre delle case".


In caso di ritrovamento di un uccello vivo che sembra ubriaco, ma è illeso, Andrews consiglia di mettere l'animale in una scatola di cartone con dei fori per l'aria per qualche ora, finché non avrà smaltito l'alcol e possa quindi essere liberato.


(...omissis...)


di Ria Novosti


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.nationalgeographic.it/natura/animali/2014/12/07/news/uccelli_ubriachi_bacche_fermentate-2402283/


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)